Nei giorni scorsi la Regione Emilia Romagna ha sottoscritto una convezione con Anas Spa, per la realizzazione di sei interventi considerati strategici per il miglioramento della viabilità e della sicurezza dell’intera rete stradale. Tra questi, vi è l’ammodernamento della S.S. 67 nel tratto terminale tra Forlì e Ravenna, in un’ottica di potenziamento con il porto e l’entroterra.
“Si tratta senza dubbio di un’opera prioritaria per la nostra Regione, già individuata nel PRIT 2025 e sollecitata a più riprese dai Sindaci del territorio. Un’opera tanto attesa quanto necessaria per migliorare i collegamenti stradali nelle aree commerciali e produttive di Forlì e della Romagna. Nulla da eccepire, dunque, rispetto alla decisione di inserire questo tratto nella convenzione progettuale con Anas, ma considerata l’importanza del documento per lo sviluppo della viabilità e della sicurezza lungo l’intera rete stradale regionale era necessario prevedere, tra gli interventi di rilevante interesse regionale, anche quello di ammodernamento al tratto di valico appenninico della SS 67 (ambito di Dovadola – Rocca San Casciano – Portico di Romagna)”.
Per il consigliere regionale della Lega Massimiliano Pompignoli: “la Regione, sbagliando, non lo ha ritenuto un intervento prioritario. Ma l’importanza di questa strada è sotto gli occhi di tutti. Non solo perché ci sono aziende, come la Bipres, che continuano a investire in montagna e ad avere fiducia nelle potenzialità dei piccoli borghi, ma anche perché la strategicità di questa strada crescerà con l’aumento del traffico aereo su Forlì e la Romagna. La strada statale 67 Tosco-Romagnola (SS 67) necessita, dunque, di un’opera improcrastinabile e straordinaria di ammodernamento, fluidificazione dei traffici e innalzamento dei livelli di sicurezza. La convenzione tra la Regione ed Anas era un’occasione preziosissima e da cogliere al volo per avviare una progettazione di fattibilità della variante di valico appenninico della SS 67. Tanto più che la medesima strada statale è oggetto di un altro intervento nel suo tratto terminale di collegamento con il porto. Invece si è perso tempo e ancora una volta saranno le nostre aree montante a pagarne il caro prezzo”.