“Il nostro gruppo consiliare ha svolto una conferenza stampa sui temi della cultura e del centro storico dedicando attenzione ai contenitori culturali del nostro centro: la chiesa del San Giacomo e palazzo del Merenda e all’evento musicale Imaginaction, svoltosi nello scorso agosto proprio in piazza Saffi. Abbiamo denunciato ancora una volta il fallimento delle promesse dell’Amministrazione Zattini in merito al rilancio del centro storico e l’assoluta mancanza di progettualità. Priva di idee e sorprendentemente fragile nella propria capacità operativa, la Giunta appare in confusione, incapace di elaborare una visione culturale d’insieme e costretta a giocare la carta di iniziative spot, effimere e di immagine, che hanno un costo esorbitante e una capacità pressoché nulla di lasciare ricadute sul territorio” è l’attacco dei consiglieri di Forlì&Co Giorgio Calderoni e Federico Morgagni.
“Durante la campagna elettorale del 2019 – continuano – sono state spese promesse sul recupero del Palazzo del Merenda indicando il recupero come una priorità. Nel novembre scorso il sindaco e l’assessore Melandri hanno annunciato che il Merenda avrebbe continuato ad ospitare la biblioteca e non più trasferita al Santarelli. Per quanto riguarda i lavori di consolidamento e manutenzione straordinaria del palazzo, preliminari a qualsiasi futuro utilizzo e necessari per riaprire le sale storiche, non è ancora stato completato nemmeno il primo stralcio, finanziato dalla Giunta Drei e avviato nell’aprile 2019. Al momento il cantiere è fermo e non esiste nemmeno una stima dei tempi necessari al suo completamento. Quanto al II e III stralcio, anche questi entrati nel piano delle opere pubbliche della precedente consiliatura, uno è fermo alla progettazione, mentre l’altro ai soli rilievi preliminari; una recente variazione di bilancio dello scorso ottobre ha spostato in avanti di un altro anno il loro iter“.
“Ad un anno dagli annunci l’Amministrazione non ha proposto neanche un piano di massima per questo recupero, ed è evidente che ci vorranno lustri prima che il Merenda sia recuperato per intero. Un’altra situazione grave è quella del complesso del San Domenico-San Giacomo. A nostro avviso, la priorità di chi governa Forlì dovrebbe essere quella di completare il recupero di tale spazio, con la realizzazione del quarto stralcio e la chiusura del secondo chiostro, così da poter completare il trasferimento della pinacoteca e renderla finalmente accessibile ai cittadini. Invece la Giunta si dedica anima e corpo, e investe 100.000 euro, per allestire una cucina al San Giacomo di modo da facilitare lo svolgimento cene e banchetti in questo spazio così prestigioso. A nessuno sembra importare che utilizzare il San Giacomo per le mangiate significa distorcere la funzione per la quale tale spazio è stato restaurato (con l’investimento di decine di milioni di contributi dello Stato e comunitario) e snaturarne l’identità di pregiato contenitore culturale cittadino” insistono i consiglieri di minoranza del centrosinistra.
“Chiude il cerchio il Festival Imaginaction, un’iniziativa presentata dal Comune come un modello di rilancio del centro storico tramite musica e cultura, e per la quale sono stati investiti ben 80.000 euro. Contravvenendo alle clausole contrattuali la società organizzatrice Daimon Srl ha aumentato il prezzo dei biglietti dell’evento dai 10 euro previsti ad una cifra variabile fra 20 e 35 euro pur in assenza di una esplicita autorizzazione del Comune. Non sono poi state organizzate, in accompagnamento alle tre serate musicali, le parti forse più qualificanti del progetto, ovvero le attività di workshop, laboratori, incontri da realizzare in collaborazione con soggetti pubblici e privati operanti sul territorio in ambito musicale. Infine non sono stati versati gli introiti della vendita dei biglietti ai lavoratori dello spettacolo, colpiti dall’emergenza covid. Dall’accesso agli atti è emerso che sono stati devoluti in beneficenza (e non ai lavoratori dello spettacolo) solo 6.200 euro, mentre il resoconto delle serate alla voce biglietti indica la cifra di euro 15.200. Alla luce di tutto questo, il nostro gruppo ha chiesto formalmente al Collegio dei revisori dei conti del Comune di Forlì di effettuare le verifiche del caso al fine di accertare se l’attività contrattuale relativa al Festival si sia svolta regolare sotto il profilo contabile, finanziario ed economico. La relazione consuntiva di Daimon certifica che il Festival ha ospitato appena 350 spettatori per ciascuna delle 3 serate (circa 1000 in tutto) contro i 3000 a serata che erano stati previsti inizialmente (e ciascuno spettatore ha dovuto sborsare 35-20 euro di biglietto). Tirando le somme, il Comune di Forlì ha investito 80.000 euro di denaro dei contribuenti e chiuso per tre sere piazza Saffi, con contraccolpi anche per le attività economiche che hanno abbassato le saracinesche in anticipo, per portare a casa un risultato costituito da poche centinaia di spettatori e nessuna ricaduta sul territorio del festival. Ancora una volta ingenti risorse sono state stornate da progetti coerenti e di prospettiva per una iniziativa effimera, tra l’altro realizzata fra confusione, errori e pressapochismo. Così di certo non si rilancia il centro cittadino” concludono i consiglieri Calderoni e Morgagni.