La forlivese Letizia Biserni, recentemente laureatasi a Napoli campionessa italiana juniores di Taekwondo, è stata premiata dall’Unione Nazionale Veterani dello Sport,(UNVS), sezione di Forlì, nel corso di una riunione conviviale tenutasi domenica 28 novembre.
Alla cerimonia erano presenti il vicesindaco di Forlì Daniele Mezzacapo, la vicepresidente del CONI regionale Milva Rossi, Giovanni Salbaroli (delegato regionale Unvs) e Marilena Rosetti, presidente del Panathlon Club Forlì. Ha introdotto l’evento il vicepresidente della UNVS forlivese, Pierpaolo Neri, in rappresentanza del presidente Mario Ravaioli impossibilitato a partecipare.
Letizia Biserni, classe 2005, si è aggiudicata l’ambito titolo nazionale sconfiggendo Diana Calugareanu, sua compagna di squadra (entrambe sono tesserate per la Polisportiva Edera) ma soprattutto sua grande amica. Inevitabile domandarle quali sentimenti abbia provato.
“Non nego che la vittoria mi abbia fatto grande piacere, ma con altrettanta sincerità devo dire che mi è anche dispiaciuto infliggere una delusione a Diana. Entrambe, in questi due anni di Covid, abbiamo lavorato duramente senza però poter gareggiare, ed è stato strano realizzare, poco prima della finale, che solo una di noi due avrebbe visto coronato il suo sogno di diventare campionessa d’Italia, mentre l’altra avrebbe dovuto rimandare ad un’altra occasione tale sogno”.
Cosa ti ha spinto a scegliere di gareggiare nel Taekwondo, una disciplina sportiva non certo tra le più seguite?
«È successo in quinta elementare, lo ricordo bene. Praticavo, all’epoca, danza artistica, ma quando in classe si è presentato un allenatore di Taekwondo (che poi è diventato il mio allenatore) sono rimasta subito folgorata. Dopo aver mostrato le mosse basilari della disciplina, ci ha fatto provare qualche movimento: tanto è bastato per farmi dire, una volta rientrata a casa, che da quel momento in poi mi sarei dedicata soltanto a questo sport».
Nel Taekwondo, essenzialmente, si danno e si ricevono calci: come hanno reagito i tuoi familiari di fronte a questo tuo proposito?
«Mia madre mi ha semplicemente chiesto cosa fosse il Taekwondo, nient’altro. Io allora le ho risposto di venire con me in palestra, così glielo avrei mostrato con i fatti. Lei mi ha preso in parola, ha assistito all’allenamento, si è subito convinta e oggi è molto felice di questa mia scelta».
Tornando alla vittoria finale nei campionati italiani, è stato difficile sconfiggere Diana Calugareanu?
«Anche qui sarò sincera: ci alleniamo insieme e conosco la sua tattica, quindi posso dire di avere avuto un piccolo vantaggio».
E ora, cosa ti aspetti dal tuo futuro sportivo?
«Se si crede in ciò che si fa, bisogna poi mirare in alto. Perciò, affermo senza paura che il sogno più grande è raggiungere le Olimpiadi, magari già quelle in programma a Parigi nel 2024».
Nel corso della riunione sono stati premiati anche i veterani associati all’Associazione forlivese da 10, anni (Marilena Rosetti e Enrico Arfelli), da 20 anni (Erio Masoni) e da 30 anni (Rodolfo Giacalone). Premi anche ai vincitori dei campionati italiani per veterani di atletica leggera disputati ad Arezzo (2020) e a Rieti (2021): Angelo Bergamini, Gabriele Monti e Marco Morigi.