Nel territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, a fine novembre, si registra un incremento delle startup innovative, pari alla variazione regionale e inferiore a quella nazionale. Dopo le difficoltà incontrate nei momenti più critici della pandemia, che ne aveva decretato un calo, torna a crescere tale tipologia di impresa, fondamentale motore per lo sviluppo economico e serbatoio di innovazione. Nel dettaglio, ben tre imprese su quattro operano nel macrosettore dei Servizi, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Startup innovative nell’area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini
Al 29 novembre le startup innovative del territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) sono 163 e operano principalmente nel macrosettore dei servizi (121 unità) e nell’industria e artigianato (31 unità); in termini di variazione annua, si registra un incremento dell’11,6% (da 146 unità del 30/11/20 a 163 unità del 29/11/21), simile a quello regionale (+11,7%) ma inferiore alla variazione nazionale (+19,0%). L’area Romagna (FC-RN) si inserisce in un contesto regionale ad alta diffusione di startup, con il 7,6% del totale nazionale che ha sede in Emilia-Romagna (quinta posizione, dopo Lombardia, Lazio, Campania e Veneto). Le province emiliano-romagnole con più elevata presenza di start-up innovative sono Bologna con 340 (pari al 32,0% regionale) e Modena con 160 (15,1%); le presenze più basse, invece, si registrano a Piacenza con 55 start-up (5,2%) e a Ferrara con 53 (5,0%).
“La startup innovativa è un’impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita e rappresenta per questo uno dei punti chiave della politica industriale italiana. È stata pensata dal legislatore proprio per favorire lo sviluppo di nuova cultura imprenditoriale e la creazione di un contesto maggiormente favorevole all’innovazione, e quindi più competitivo e attrattivo – dichiara Roberto Albonetti Segretario Generale e Conservatore del Registro Imprese della Camera di commercio della Romagna –. Per questi motivi, le startup innovative sono sostenute con incentivi ed agevolazioni finanziarie. Se iscritte nell’apposita sezione del Registro delle Imprese, sono previste, oltre a esenzioni e agevolazioni fiscali, anche alcune deroghe al diritto societario e una disciplina particolare nei rapporti di lavoro. La nascita delle startup, e di nuove aziende in generale, è strategica per molte, note, ragioni e perché è in grado di generare, concretamente, nuovi posti di lavoro in misura quantitativa e qualitativa apprezzabile. Le startup, inoltre, hanno dimostrato una forte resilienza e capacità di azione-reazione nel periodo critico della pandemia. Sebbene l’emergenza sanitaria abbia determinato la chiusura di alcune di queste, in molti casi si è assistito ad una loro crescita”.
Le start-up innovative con sede in provincia di Forlì-Cesena risultano 63, pari al 5,9% del totale regionale (settima posizione davanti a Piacenza e Ferrara); il confronto annuo rileva un sensibile incremento, pari al 18,9% (da 53 unità del 30/11/20 a 63 unità del 29/11/21), superiore alla variazione positiva che si registra in Emilia-Romagna (+11,7%) e in linea con quella dell’Italia (+19,0%). Il 74,6% delle start-up innovative provinciali opera nel macrosettore dei servizi (47 unità), di cui il 47,6% nei servizi digitali e informatici (30), il 19,0% nell’industria/artigianato (12 unità), il 4,8% nel commercio (3) e l’1,6% in agricoltura (1); rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si rileva un deciso aumento delle imprese nei servizi (+10 unità), un lieve calo nell’industria/artigianato (-1 unità) e una stabilità nel commercio. Delle 63 start-up, 13 sono gestite da giovani (under 35), 3 da donne e 1 da stranieri; 12 imprese, inoltre, sono in possesso di brevetti mentre 6 sviluppano e commercializzano esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico. A livello territoriale, infine, 29 start-up hanno sede nel comune di Cesena, 10 in quello di Forlì, 4 a Gatteo e 4 a Savignano sul Rubicone.