“Dal momento che è in atto una campagna stampa a Forlì, che ritengo del tutto distorta e fuorviante, nei confronti del Dipartimento che dirigo, trovo opportuno fare delle precisazioni. È necessaria una premessa che chiarisca il contesto della decisione contestata: la disattivazione della Laurea Magistrale in Mass Media e Politica (MMP). Voglio sottolineare con forza che la Laurea in European Studies (BAES), in approvazione al Senato di domani, è il primo titolo congiunto nell’ambito del network UNA Europa con l’Università Cattolica di Leuven, la Complutense di Madrid e la Jagellonian di Cracovia, ed è un progetto molto innovativo e dal carattere multicampus. Mentre i primi tre trimestri sono previsti a Bologna, i secondi tre sono previsti prevalentemente a Forlì, dove sono programmate 2 delle 3 specializzazioni: in Relazioni internazionali e, in collaborazione con il Dipartimento Interpretazione e Traduzione (DIT), in Culture e Lingue europee” è il commento del Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Filippo Andreatta.
“La Laurea in European Studies è in linea con una strategia di lungo periodo di rafforzamento della sede nella sua specifica vocazione incentrata sullo studio dei fenomeni politici e sociali a livello internazionale, sin dalle origini del Campus quando la Facoltà di Scienze Politiche attivò un curriculum in Scienze Internazionali e Diplomatiche (SID), ora filiera 3-2. Da quando sono Direttore ho proseguito in questa strategia di rafforzamento. Negli ultimi anni, il Dipartimento ha aperto a Forlì una Laurea Magistrale internazionale e interclasse in International Politics and Economics (IPE) in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economiche (DSE), che gode di ottima salute. Oltre al BAES in approvazione domani, il Dipartimento ha intenzione, entro la fine del mio mandato, di attivare come laurea autonoma il curriculum internazionale della Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche (SID), che quest’anno ha attirato poco meno di 500 domande, non appena il Campus avrà reperito le aule” spiega Andreatta.
“Infine, proprio venerdì scorso, il Dipartimento ha inaugurato un negoziato con il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione (DIT) per un’ulteriore nuova Laurea Magistrale in Linguistica politica internazionale. Questo investimento ha dato i suoi frutti. Le matricole di Scienze Politiche e Sociali (SPS) a Forlì sono passate da 577 nel 17/18 a 645 nel 20/21 (+12%), ma ancora più marcato, visto che tutti i corsi di studio sono a numero programmato, è stato l’aumento delle domande che sono passate in 4 anni da 956 a 1.675. Si tratta di un aumento superiore al 70% e, soprattutto, superiore all’aumento della sede di Bologna nello stesso periodo. La disattivazione della Laurea Magistrale in Mass Media e Politica (MMP), deliberata nel Consiglio di venerdì 10 dicembre, va quindi valutata in questo contesto. Di fronte al recente e significativo calo demografico nella docenza presente nel corso di laurea, che ha azzerato i docenti di Scienze Politiche e Sociali incardinati a Forlì che tengono insegnamenti obbligatori e caratterizzanti del primo anno, il Dipartimento ha avviato un percorso di riflessione sulla sostenibilità del corso sin da prima dell’estate” insiste il Direttore.
“L’Unità Organizzativa di Sede (UOS) di Forlì, che con 36 incardinati è una delle più grandi dell’Ateneo, ha discusso in due assemblee a luglio e ottobre la questione, pronunciandosi a favore della disattivazione di MMP e del rafforzamento dei corsi di studio internazionalistici. Del resto, per continuare a sostenere i progetti didattici esistenti e i possibili sviluppi della sede forlivese, il Dipartimento ha bisogno delle risorse in termini di docenti, logistica e budget nella programmazione didattica della Laurea Magistrale in Mass Media e Politica.
Purtroppo, è impossibile aprire nuovi progetti senza razionalizzare l’esistente, soprattutto se meno efficace. Non è la prima volta che succede e nell’ambito delle scienze sociali di Forlì è già successo a mia memoria ad almeno 6 CDS: Governo, amministrazione e gestione del territorio; Istituzioni, economia e politiche dell’UE; Economia e politica dell’integrazione europea; Economia di internet; Operatore della sicurezza e del controllo sociale; Benessere, sicurezza, sociologia della salute. Mass Media e Politica – come gli altri corsi di Forlì – aveva un’ottima qualità della didattica, ma non essendo incentrata sulla vocazione internazionalistica specifica della sede, era in difficoltà in termini di attrattività, in controtendenza rispetto al trend della sede. Dal 17/18 c’è stato infatti un calo del 33% delle domande. Quest’anno il corso ha avuto sole 106 domande e 40 immatricolati (circa il 6% del totale Scienze Politiche e Sociali di Forlì), non raggiungendo, per il secondo anno consecutivo, il numero programmato di 50. Dunque, quando è stata valutata in Consiglio la proposta di disattivazione, è stata ritenuta del tutto logica dalla stragrande maggioranza. Su 93 docenti incardinati nel Dipartimento, solo 6 hanno votato contro, 3 dei quali della sede di Forlì e soli 3 che insegnano a MMP. Rispetto alle preoccupazioni degli studenti iscritti posso rassicurarli sul fatto che, ovviamente, la disattivazione riguarda solo il futuro, mentre la coorte attualmente immatricolata avrà garantita l’intera programmazione didattica del secondo anno. Contestualmente alla disattivazione, il Dipartimento ha poi proposto di innalzare il numero programmato negli altri corsi di studio di Forlì in modo da compensare la perdita sulla sede di 40 matricole. Per quanto riguarda infine il futuro dell’ambito della comunicazione politica, che ha caratterizzato Mass Media e Politica, il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali intende concentrare le risorse sulla Laurea Magistrale in Comunicazione Giornalistica, Pubblica e d’Impresa (COMPASS) a Bologna (erede del progetto fondato a suo tempo da Umberto Eco), che quest’anno ha avuto 499 domande per i 120 posti a numero programmato. Le migliori risorse di Mass Media e Politica non spariranno ma, come ci siamo impegnati a fare nella delibera di disattivazione, andranno a rafforzare (in un’ottica di razionalizzazione senza duplicazioni) quella che è già una solida magistrale tramite un curriculum sulla comunicazione politica che è da considerarsi sostenibile sotto tutti i punti di vista. Un aspetto importante è che esploreremo in tal senso delle ipotesi di collaborazione multicampus con la messa in condivisione di alcuni laboratori pratici particolarmente apprezzati dagli studenti. Sul rafforzamento complessivo dell’ambito, abbiamo inoltre aperto un tavolo di lavoro con il Dipartimento delle Arti, dove è recentemente confluita la Laurea in Comunicazione. Mi auguro che queste informazioni possano rasserenare gli animi e far capire le motivazioni di una decisione sofferta, ma ampiamente giustificata” conclude Andreatta.