“In queste ore presenteremo richiesta ufficiale di incontro al nuovo direttore pro tempore di Alea Ambiente, Angelo Erbacci, per le problematiche in azienda più volte segnalate al precedente responsabile Paolo Di Giovanni e mai risolte. Carichi di lavoro eccessivi (fino a 900 bidoni a testa da svuotare nell’arco di un solo turno), susseguirsi di infortuni sul lavoro nello svolgimento del servizio, limitazioni dei lavoratori certificate dal medico che non vengono prese in considerazione, mancata inosservanza delle ore di stacco… solo per citare alcune criticità” a segnalarlo è Filippo Lo Giudice, segretario territoriale Ugl di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna.
“Ci richiamiamo espressamente a studi Inail e Fiadel (la Federazione italiana autonoma dipendenti enti locali) sull’attività di raccolta dei rifiuti porta a porta a cura a cura dei dipendenti delle aziende impegnate nell’ attività della pulizia urbana, e le patologie che con una certa frequenza li affliggono. Degli esiti di questi studi si deve tenere conto e dei fattori di rischio indicati in maniera dettagliata soprattutto nella movimentazione manuale dei carichi con relativi danni più comunemente appurati a carico del tratto dorso lombare della colonna vertebrale e dei muscoli annessi nonché delle articolazioni delle braccia o delle gambe. Anche per i lavoratori Alea si segnalano casi di questo tipo ed è necessario dunque tenerne conto nella ridistribuzione dei carichi di lavoro”: aggiunge Lo Giudice.
“E sul tappeto non c’è soltanto la questione operativa. A fine anno scade il contratto integrativo aziendale che l’Ugl ha firmato ed a tutt’oggi a pochi giorni dal 31 dicembre non siamo stati ancora convocati per l’esame dei termini del rinnovo. Su tutti questi temi ci attendiamo risposte certe e se non verranno risolte le criticità e accolte le nostre proposte attiveremo ogni forma prevista dalla legge per difendere i diritti dei dipendenti. Con la salute dei lavoratori non si scherza”: conclude.