“Continuare con il consumo di suolo e la realizzazione di supermercati e centri commerciali, assecondare gli interessi degli immobiliaristi, affiancare il centrodestra nelle sue scelte politiche è nei fatti il programma di mandato della nuova presidenza della Provincia, avviato con il primo atto di oggi portato in Consiglio con una fretta che non ha eguali. Si tratta di un grave atto politico che ha già rotto la maggioranza che ha eletto il presidente e che avrà conseguenze assai gravi, accrescendo ancora di più le spaccature interne al PD, che a Forlì ha votato unanimemente contro l’analoga delibera volta a mettere in salvo una previsione sbagliata di un POC (Piano Operativo Comunale Ndr) commerciale folle e addirittura già decaduto” è l’analisi di Alessandro Ronchi di Europa Verde Forlì-Cesena.
“Un atto che certamente svilisce ed annulla gli interventi dei consiglieri di Forlì, che oltre al voto contrario sono tutti intervenuti nel dibattito per spiegare gli errori di questa scelta: per il Partito Democratico quanto vale in piazza Saffi non vale in piazza Morgagni, ed in Provincia si approva l’accordo con la Lega che sostiene Zattini. Si cerca di coprire la gravità dell’atto politico costituito dalla delibera di oggi dichiarando che si tratterebbe di una questione istituzionale, non esitando a convocare un consiglio provinciale d’urgenza per approvare un provvedimento illegittimo in quanto palesemente privo dell’interesse pubblico, sul quale deve fondarsi un accordo di programma che si stringe fra enti. Non solo non se ne trova traccia nell’atto deliberativo che dovrebbe esplicitamente motivarlo, ma il documento stesso ne dichiara la totale assenza, affermando che l’interesse pubblico dovrà essere dimostrato in futuro, nel successivo accordo operativo fra il Comune e gli immobiliaristi proprietari” continua Ronchi.
“Vorremmo che il nuovo presidente spiegasse come può esserci interesse pubblico nella realizzazione di strutture private come un supermercato e un albergo, a poche centinaia di metri da un’altra struttura alberghiera esistente, all’interno di un’area che la pianificazione e anche il buon senso, destinano a polo ospedaliero. E poiché gli accordi di programma fra enti si stipulano per concordare gli obiettivi e le scelte strategiche dei loro piani e per coordinare l’attuazione delle previsioni dei piani territoriali e urbanistici, vogliamo chiedere se questi comprendono la proliferazione degli insediamenti commerciali previsti da un piano, il POC di Forlì, addirittura decaduto. L’area è importantissima, perché in essa devono potersi insediare strutture connesse con le funzioni sanitarie e di assistenza e cura per le persone, per un territorio ben più vasto del comune di Forlì. Insediamenti sbagliati come quello commerciale, oltre a generare traffico e congestione, sottraggono spazio prezioso per future attività connesse con le attuali strutture” insiste l’esponente dei Verdi.
“Ancor più grave è il fatto che in un colpo solo la Provincia, approvando l’accordo di programma e gli atti che lo costituiscono, tra cui lo studio preliminare di sostenibilità che si conclude affermando che ogni criticità è risolta, cancella di fatto i gravissimi problemi di traffico e congestione presenti nell’area e l’inadeguatezza della viabilità esistente messi in evidenza fin dal 2015 dai competenti uffici provinciali. Allegare all’accordo un parere del Servizio Infrastrutture viarie Mobilità e Trasporti della Provincia di Forlì – Cesena è solo una foglia di fico, che cerca di nascondere la vera portata dell’atto, che consiste nella approvazione dell’insediamento di cui successivamente dovranno solo essere indicate da parte del Comitato Urbanistico, di cui all’art.47 della Legge Urbanistica regionale, le opere di potenziamento necessarie al fine di assicurare un adeguato livello di accessibilità ed efficienza infrastrutturale, con ciò addirittura circoscrivendone e limitandone le competenze, che invece riguardano l’approvazione degli atti di pianificazione e la sostenibilità ambientale e territoriale degli strumenti di pianificazione, fra i quali rientrano gli accordi di programma o accordi territoriali che dir si voglia. Chi aveva sperato in un cambiamento si è illuso. Anzi, possiamo dire che con questo atto la situazione è peggiorata. Infatti, se fino ad ora la Provincia con i propri decreti esprimeva riserve e pareri negativi nei confronti degli atti comunali non conformi alla pianificazione territoriale, adesso vi rinuncia e promuove a pieno titolo e senza fare una piega le attività di tutela degli interessi privatissimi di immobiliaristi e lottizzatori. Purtroppo non è stato ascoltato l’appello che abbiamo più volte indirizzato a cittadini, associazioni e forze politiche ad arrestare la politica di consumo di territorio e di sostegno alle attività degli immobiliaristi e speculatori, così come sono state ignorate le richieste di moratoria nei confronti delle nuove strutture commerciali. Per questo metteremo in atto ogni azione, anche sul piano legale, volta a contrastare queste politiche devastanti che sono in campo oggi, che vedono anche in Provincia l’alleanza tra PD e la Lega ben saldata dal cemento” conclude Alessandro Ronchi.