Intervenire in modo energico per evitare la chiusura dei plessi scolastici delle zone collinari e montane, attraverso appositi interventi. È il deputato romagnolo Marco Di Maio a coinvolgere direttamente il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sulla vicenda portata all’attenzione delle istituzioni dai sindaci dell’area della Romagna Toscana con un documento congiunto firmato dai sindaci di Portico e San Benedetto, Premilcuore, Tredozio, Civitella di Romagna, Galeata, Santa Sofia, Bagno di Romagna, Verghereto, Londa, Poppi, Chiusi della Verna, San Godenzo, Marradi, Rocca San Casciano e Dovadola.
“Le scuole collocate in questi paesi – afferma il parlamentare, vice presidente vicario del gruppo di Italia Viva alla Camera – hanno una funzione cruciale non solo sotto il profilo aggregativo, ma anche sociale e aggregativo. Sono un presidio la cui funzione va ben oltre la tipica attività scolastica. Per questo è importante che vengano adottate idonee misure per salvaguardarle, come hanno chiesto gli amministratori locali“.
Nel documento presentato al ministro Patrizio Bianchi, il parlamentare romagnolo si fa portavoce delle istanze avanzate dai territori chiedendo “una normativa che superi la logica del numero prefissato per la costituzione delle classi“.
Altro punto fondamentale è agire sul corpo docente, a proposito del quale il deputato chiede “programmi di formazione specifica per gli insegnanti assegnati alle pluriclassi per garantire una didattica di qualità” e anche una premialità che vada a “riconoscere, a coloro che abbiano assunto un impegno almeno quinquennale nella stessa sede di montagna e in presenza di pluriclassi, un punteggio aggiuntivo che tenga conto anche dei percorsi di formazione e delle esperienze progettuali“.