Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera sulla chiusura del Corso di Laurea di Mass Media e Politica.
«Lunedì 31 gennaio il CdA dell’Università di Bologna si riunirà e, quasi certamente, si esprimerà per chiudere il corso di laurea di Mass Media e Politica al Campus di Forlì. Come ex-studenti, oggi professionisti della comunicazione in vari ambiti, siamo rammaricati e stupiti dalla decisione e abbiamo inviato una lettera al CdA. Siamo un gruppo di ex-studenti del corso magistrale di Mass Media e Politica. Abbiamo seguito con dispiacere le vicende che riguardano il corso di laurea magistrale di Mass Media e Politica che, in diversi momenti, abbiamo frequentato e che sembra destinato a scomparire. Scriviamo questa lettera con la consapevolezza del fatto che cambiare il corso degli eventi sembra ormai impossibile ma con la volontà di evidenziare – a parer nostro – un errore nella scelta di rinunciare a questo percorso di formazione.
Oggi più che mai è evidente la necessità di professionisti della comunicazione che abbiano una preparazione sociale e politica, che conoscano l’opinione pubblica e sappiano rivolgersi ad un pubblico fatto di cittadini e non di consumatori. Dal pubblico alle associazioni, dal Terzo Settore alle istituzioni, sono moltissime le realtà che hanno bisogno di persone in grado di strutturare una comunicazione coerente ed efficace e, se si guarda anche al mondo del lavoro fuori dai nostri confini nazionali, è facile vedere che le possibilità di impiego sono molte e varie. Nonostante questo non esistono molti percorsi di formazione diretti a questo tipo di professionisti nelle Università del nostro Paese. L’Università di Bologna, invece, poteva vantarne uno ma, prendiamo atto, vuole rinunciarci.
A nostro avviso Mass Media e politica dovrebbe essere un esempio da seguire a livello nazionale per due motivi: da una parte per le opportunità lavorative che offre, dall’altra per il ruolo che l’Università pubblica dovrebbe avere nello sviluppo del paese.
Partiamo dal primo: sappiamo bene che uno degli obiettivi dell’Università pubblica deve essere quello di formare i propri studenti e di facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro e siamo convinti che questo corso di laurea abbia raggiunto pienamente questo scopo. Sono centinaia gli studenti oggi lavorano, ricoprendo spesso posizioni di rilievo e prestigio. Sono nate agenzie di comunicazione, si sono vinte (e perse) elezioni, si è lavorato nel Parlamento Europeo e nel Comune di Forlì, nelle redazioni dei giornali e negli uffici stampa, nelle istituzioni nazionali e internazionali, si organizzano campagne di comunicazione a livello nazionale e locale, si ricoprono posizioni importanti anche nel mondo aziendale e nel settore privato.
Il corso Mass Media e Politica ha giocato un ruolo estremamente importante soprattutto grazie alla lungimiranza, al coraggio e al lavoro di chi ha pensato di dare non solamente importanti basi teoriche agli studenti, ma di averli inseriti in molteplici attività pratiche che hanno permesso a tutti i ragazzi di sviluppare una mentalità unica e perfetta per affrontare le sfide del mercato del lavoro odierno. Se questo primo motivo non fosse sufficiente si potrebbe allora discutere del ruolo dell’Università pubblica all’interno del Paese. Perché se è vero che una buona conversione di studenti in lavoratori è un risultato da elogiare non può essere l’unica bussola da seguire.
L’Università è un luogo di studio, di ricerca e di sperimentazione e tutti noi sappiamo quanto sia importante oggi studiare, ricercare e sperimentare nel campo della comunicazione. La tecnologia ha stravolto questo mondo e non possiamo continuare ad accettare questi stravolgimenti in modo passivo. C’è bisogno di una nuova alfabetizzazione, di insegnare a riconoscere le fonti, di imparare a scegliere cosa pubblicare e quando.
Infine, ma non meno importante, questo il corso ha funzionato e funziona così bene ancora oggi perché unisce l’eccellenza delle strutture fornite dall’Università alla dimensione a misura di studente della città, che aiuta a costruire relazioni, progetti economici, sociali e lavorativi e sarebbe un errore sottovalutare questo aspetto.
Il nostro augurio è che da Forlì e dall’Università di Bologna, dove tutti noi abbiamo studiato e passato anni della nostra vita, possano arrivare altri professionisti della comunicazione che abbiano una formazione socio-politica e non solo economica. Sappiamo che ce n’è bisogno».
Alessandro Foresti, Matteo Gabbrielli, Antonino Musco, Matteo Traballoni, Mariagrazia Carbotti, Alfredo Spedicato