Dal 1980, anno in cui fui designato a coordinare l’allora Centro Cinema del Comune di Forlì, ho avuto la possibilità di stabilire con Pier Claudio Pantieri una collaborazione proficua, anche se non sempre continuativa. Ricordo in particolare che durante le venti edizioni della manifestazione “I venerdì dell’arte di corso Garibaldi”, promossi da Gabriele Focacci, presidente dei commercianti della via, che ho sempre contributo a realizzare, Pantieri chiede di collocarsi in piazza Melozzo. In quel luogo l’artista dava dimostrazioni di come si realizzano le ceramiche raku, una tecnica di costruzione e di cottura giapponese per la fabbricazione di ciotole in argilla in grado di esaltare l’armonia delle piccole cose e la bellezza nella semplicità e naturalezza delle forme.
Così come ricordo la soddisfazione e la felicità che Pantieri ebbe modo di esternare, nel 1995, durante il periodo in cui a Palazzo Albertini fu allestita una sua mostra antologica, corredata da un ottimo catalogo a cura di Flavia Bugani con un saggio del critico d’arte bolognese Franco Solmi. Fu purtroppo l’ultima esposizione in città che diede la possibilità di conoscere l’estro e la versatilità dell’artista attraverso le numerose opere esposte. Non sono però mancate le occasioni per attestare a Pantieri la valenza artistica del suo lavoro, come quando, nel 2004, la Città di Meldola gli assegnò il Premio Nella Versari, organizzando anche una mostra di ceramiche e dipinti che ripercorreva i diversi periodi e le tendenze creative attraversate nel corso del tempo.
La passione per la lavorazione della ceramica è stata per Pantieri sicuramente pari a quella per la pittura esprimendosi in uno stile neo-cubista, in particolare dipingendo galli, perché per lui il gallo era un tema istintivo in quanto rappresentava “una simbologia della realtà contadina romagnola”.
Le uniche opere di Pier Claudio Pantieri collocate all’aperto sul territorio del Comune di Forlì, quindi costantemente visibili, sono due grandi pannelli realizzati con un collage di quadri di piastrelle di ceramica collocati sulle pareti laterali della palazzina uffici del Mercato Ortofrutticolo di viale Vittorio Veneto, di proprietà del Comune di Forlì. Nei due pannelli sono rappresentate altrettante figure femminili che trasportano ceste colme di frutta e di verdura, nonché immagini di ortaggi, di animali, di fiori, ecc.
Sarebbe opportuno restaurare le due opere in questione, una delle quali è particolarmente deteriorata, e illuminarle in modo conveniente per far si che i cittadini possano ammirarle anche di notte. Mi pare possa essere un primo modo, non particolarmente complicato né esoso ma opportuno, per ricordare l’artista Pier Claudio Pantieri.
Gabriele Zelli