La scomparsa, avvenuta nei giorni scorsi, di Rosa Anna Galanzi ha suscitato molta commozione nei familiare e nell’amplissima cerchia delle persone che hanno avuto modo di conoscerla e di apprezzarla per l’inesauribile capacità di operare a favore degli altri. È per questo che la rimpiangono i parrocchiani di Santa Maria del Fiore di Forlì, parrocchia che Rosa Maria ha sempre frequentato e di cui è stata un’animatrice, nonché una benefattrice.
Così come lascia un vuoto nell’ambito dell’Associazione Moglie Medici Italiani e della Federazione dei Sanitari Pensionati (Federspev), un sodalizio che l’ha vista infaticabile organizzatrice di raduni dei soci; occasioni che hanno avuto lo scopo di fare conoscere le peculiarità della nostra Regione e non solo. Saranno in particolare i componenti del Gruppo Micologico Forlivese “Antonio Cicognani”, associazione che porta il nome del marito di Rosa Anna, a sentire la mancanza di una socia molto attiva che ha contribuito a far crescere l’affascinante conoscenza di una parte della natura come la micologia.
Antonio Cicognani (1922-1999) era veramente un profondo conoscitore di questa materia tanto che nel 1971 fu riconosciuto dal Ministero della Sanità come unico ispettore micologo di Forlì. In questo ruolo Cicognani si rese disponibile per centinaia di consulenze presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Morgagni per i casi di avvelenamento da funghi, salvando molte vite umane.
Rosa Anna Galanzi, dopo la morte del marito, si adoperò perché venisse realizzato un volume capace di raccogliere l’attività di studio, di alto valore scientifico, che Antonio Cicognani aveva effettuato nel corso di diversi decenni censendo le spezie fungine del bosco di Scardavilla che, di anno in anno, si riproducono negli stessi periodi e negli stessi ambienti. Dopo la pubblicazione del volume “I funghi del bosco di Scardavilla”, avvenuta nel 2008, che raccoglie le ben oltre 300 schede sui miceli individuati, fu più chiaro a tutti che la figura di Antonio (Tonino) Cicognani è da annoverare come uno scienziato del settore ambientale e naturalistico, al pari di altri forlivesi: Cesare Maioli (1746-1823), Pietro Zangheri (1899-1983), Silvio Zavatti (1917-1985).
Il libro, che nel frattempo è diventato punto di riferimento insostituibile per studiosi e semplici appassionati dei funghi, fu presentato, oltre che a Forlì in un Salone Comunale strapieno, in diversi paesi dell’entroterra, in particolare dove si tengono manifestazioni dedicate ai produttori del sottobosco, come Cusercoli, Portico di Romagna, ecc. Tutte occasioni che servirono per rinsaldare i rapporti fra il Gruppo Micologico Forlivese e le varie realtà locali che si occupano di salvaguardia e valorizzazione del territorio, che videro Rosa Anna come protagonista attiva e propositiva.
Lo studio che Cicognani ci ha lasciato non si limita solo a fotografare l’esistente ma va nella direzione di far comprendere come non deve essere alterato in nessun modo l’ecosistema dei luoghi naturalistici di cui è ricco il nostro paese.
Fu proprio in considerazione del ruolo esercitato dal marito Antonio Cicognani che Rosa Anna Galanzi decise di sostenere la pubblicazione del volume “Cesare Maioli. Naturalista tra scienza e arte”, a cura dello studioso forlivese Saverio Simeone, edito nel 2011 da Cartacanta, e di istruire una borsa di studio per pubblicazioni inerenti la micologia.
Personalmente ho avuto la possibilità, in più occasioni, di mettete in risalto l’operato di Antonio Cicognani anche con la proposta, poi accettata, di intitolargli un luogo pubblico (il parco di via Bertini angolo via Orceoli). Una decisione che aveva fatto molto piacere a Rosa Anna, tanto che si aspettava la fine della pandemia per poter proporre al Comune di Forlì di organizzare la cerimonia ufficiale di intitolazione del parco, alla quale, se mai si farà, non potrà purtroppo partecipare.
Gabriele Zelli