I dati Infocamere-Movimprese, a fine 2021, rilevano una crescita delle imprese femminili attive, superiore sia all’incremento regionale sia a quello nazionale, nel territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini. Si tratta della maggiore variazione annua verificatasi nel lungo periodo, inserita in un contesto decennale caratterizzato prevalentemente da diminuzioni o situazioni di stabilità. Le imprese femminili aumentano nella maggior parte dei principali settori: servizi alle persone, immobiliare, manifatturiero e servizi alle imprese. Calano, invece, nell’agricoltura, mentre rimangono stabili sia nel commercio sia nell’alloggio e ristorazione. Da evidenziare, in ultimo, la crescita delle società di capitale. “Finanziamenti e consapevolezza finanziaria nelle imprese femminili” è il tema del webinar che la Camera organizza per il prossimo 15 febbraio nell’ambito del “Giro d’Italia delle donne che fanno impresa”.
«Come ha dichiarato il Presidente Mattarella nel suo discorso di insediamento, ‘ancora tante donne sono escluse dal lavoro, e la marginalità femminile costituisce uno dei fattori di rallentamento del nostro sviluppo, oltre che un segno di ritardo civile, culturale, umano’ – commenta Roberto Albonetti, Segretario generale della Camera di commercio della Romagna –. L’imprenditoria femminile, come il lavoro femminile in genere, ha subito in modo più accentuato gli effetti negativi della pandemia e sono ancora molte le barriere che le donne imprenditrici devono superare, tra cui la carenza di politiche dedicate, prima fra tutte quella per l’accesso al credito. Perciò i segnali positivi che giungono dall’analisi dei dati di fine 2021 sono di ottimo auspicio. Positiva è stata l’introduzione del Fondo per il sostegno dell’Impresa Femminile a dicembre 2020, con lo stanziamento di 40 milioni di euro a cui, nel dicembre 2021, sono stati aggiunti altri 400 milioni di euro rappresentati dalle risorse del Pnrr (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza). Per una crescita inclusiva e sostenibile è cruciale riservare alle imprese femminili sostegno in tutto il percorso imprenditoriale: incentivi economici, percorsi formativi adeguati e sviluppo delle competenze, strumenti di welfare e di conciliazione tra vita familiare e lavorativa. È necessaria, inoltre, un’adeguata competenza finanziaria: le donne, per farsi spazio, devono conoscere tutte le opportunità che la finanza può mettere a disposizione per i loro progetti di crescita. Per questo motivo, per la tappa del roadshow organizzato da Unioncamere insieme alle Camere di commercio ‘Giro d’Italia delle donne che fanno impresa’, che si terrà on line il 15 febbraio, abbiamo scelto il tema “Finanziamenti e consapevolezza finanziaria nelle imprese femminili”. Sarà per le imprenditrici un’occasione di conoscenza e di accrescimento della consapevolezza delle proprie capacità finanziarie e degli strumenti a disposizione per scelte più consapevoli nella definizione delle strategie finanziarie delle proprie imprese in contesti mutevoli e mercati globali».
Al 31 dicembre 2021 nel territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 15.169 imprese femminili attive che costituiscono il 21,3% del totale delle imprese attive (21,3% anche in Emilia-Romagna e 22,7% in Italia); nel confronto con il 31 dicembre 2020 si rileva un aumento delle imprese femminili dell’1,4%, superiore sia all’incremento regionale (+1,2%) sia alla variazione positiva nazionale (+0,6%). Nel dettaglio, la variazione annua 2021-2020 di tale tipologia di impresa risulta essere la maggiore tra le variazioni tendenziali negli ultimi dieci anni, periodo nel quale risultano prevalenti cali o fasi di stabilità.
I principali settori economici risultano, nell’ordine: commercio (27,8% delle imprese femminili), alloggio e ristorazione (14,6%), altre attività di servizi (soprattutto servizi alle persone) (12,3%), agricoltura (12,0%), attività immobiliari (7,4%), industria manifatturiera (6,9%) e noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (3,9%). In termini di variazione annua si registra un incremento nella maggior parte dei principali settori: +1,3% nelle altre attività di servizi, +2,8% nell’immobiliare, +0,8% nel manifatturiero e +7,1% nel settore noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese. In diminuzione, invece, l’agricoltura (-1,1%) mentre rimangono sostanzialmente stabili il commercio (+0,1%) e l’alloggio e ristorazione (+0,2%).
Le imprese femminili con la maggior incidenza percentuale sul totale delle imprese attive appartengono ai settori altre attività di servizi (56,9%), alloggio e ristorazione (29,5%), noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (27,2%), commercio (25,6%) e agricoltura (20,9%). Riguardo alla natura giuridica, la maggior parte delle imprese femminili sono imprese individuali (65,7% del totale), alle quali seguono le società di persone (17,3%) e le società di capitale (15,4%); nel confronto con l’anno precedente crescono le imprese individuali (+1,0%) e, soprattutto, le società di capitale (+4,8%), mentre risultano stabili le società di persone (-0,1%).
Le Imprese Femminili: focus provinciale Forlì-Cesena
Al 31 dicembre 2021 in provincia di Forlì-Cesena si contano 7.591 imprese femminili attive che costituiscono il 20,8% del totale delle imprese attive (21,3% in Emilia-Romagna e 22,7% in Italia); nel confronto con il 31 dicembre 2020 si riscontra un aumento delle imprese femminili dell’1,0%, lievemente inferiore all’incremento regionale (+1,2%) ma superiore alla variazione positiva nazionale (+0,6%). Nel dettaglio, la variazione annua 2021-2020 di tale tipologia di impresa torna ad essere positiva dopo dieci anni caratterizzati da variazioni tendenziali negative o da fasi stabili.
I principali settori economici risultano il commercio (25,3% delle imprese femminili), l’agricoltura (16,8%), le altre attività di servizi (soprattutto servizi alle persone) (13,4%), l’alloggio e ristorazione (11,6%), l’industria manifatturiera (8,3%) e le attività immobiliari (5,7%); rispetto al 31 dicembre 2020 si registrano incrementi nell’alloggio e ristorazione (+1,7%) e nell’immobiliare (+2,6%), diminuzioni nel commercio (-0,3%), nell’agricoltura (-2,3%) e nelle altre attività di servizi (-0,8%) e una sostanziale stabilità nel manifatturiero (-0,2%). Da rilevare, inoltre, la crescita dei servizi alle imprese (+10,8%, 3,4% del totale delle imprese femminili).
I settori con la più alta incidenza percentuale delle imprese femminili sul totale delle imprese attive sono, nell’ordine: altre attività di servizi (57,6%), alloggio e ristorazione (31,6%), noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (25,9%), commercio (24,5%), attività finanziarie e assicurative (21,0%) e agricoltura (20,4%). Riguardo alla natura giuridica delle imprese femminili, prevalgono le imprese individuali (68,0% del totale), seguite dalle società di persone (16,2%) e società di capitale (13,9%); in termini di variazione annua crescono sia le imprese individuali (+0,9%) sia, soprattutto, le società di capitale (+3,2%), mentre calano le società di persone (-0,5%).
In un contesto di analisi territoriale, poi, si evidenzia come più della metà delle imprese femminili provinciali (il 51,8%) si trovano nei comuni di Forlì (28,8%) e Cesena (23,0%), ossia nei “Grandi centri urbani”; buona anche la presenza nei comuni di Cesenatico (9,1%), Forlimpopoli (3,1%) e Bertinoro (2,7%), ossia nei cosiddetti “Comuni di cintura” (totale 14,9%), e di Savignano sul Rubicone (4,8%), San Mauro Pascoli (2,5%), Gatteo (2,4%), Gambettola (2,4%) e Longiano (1,7% ”area del Basso Rubicone”, totale 13,8%). Ad essi vanno aggiunti i Comuni di Meldola (2,4% Valle del Bidente), Bagno di Romagna (1,9%) e Mercato Saraceno (1,7% Valle del Savio) e Castrocaro Terme e Terra del Sole (1,9% Valle del Montone). In sintesi, il 53,9% delle imprese femminili attive si trova nel comprensorio di Cesena e il 46,1% in quello di Forlì.
In ultimo, i Comuni con la più alta incidenza percentuale delle imprese femminili sul totale delle imprese attive risultano essere Santa Sofia (29,6%), Premilcuore (25,3%), Rocca San Casciano (24,7%), Castrocaro Terme e Terra del Sole (23,8%), Forlimpopoli (23,3%), Modigliana (23,2%), Savignano sul Rubicone (22,8%), Bagno di Romagna (22,6%) e Civitella di Romagna (22,6%).