Torna finalmente la Segavecchia: dopo due anni di assenza la festa più antica della città di Forlimpopoli ritorna finalmente ad animare le vie e le piazze del Centro Storico con il suo intreccio di musica, sfilate, giochi e prelibatezze culinarie.
Ad ispirare la feste è la leggenda che vuole che – all’epoca delle signorie – una giovane trangugiasse tutto intero un “salsicciotto” in tempo di Quaresima, venendo per questo condannata a morte e, nello specifico ad essere segata in due. Per non farsi riconoscere durante il suo passaggio per le vie del paese, si camuffò da anziana, “vecchia” per l’appunto, sporcandosi il viso di fango, stracciandosi i vestiti e ricoprendosi di stracci, e coprendosi il capo con un fazzoletto.
Dietro questa terribile narrazione si cela ovviamente un rito di passaggio – dall’inverno alla primavera – associato al culto della Terrà-Madre e quindi della fertilità dei campi. Fertilità che trova oggi forma nei dolciumi e nella frutta seca che escono dal ventre della “vecchia” e che vengono dati in dono ai bambini. Stante le limitazioni ancora in corso, la festa si terrà nel mese di aprile, rispettando comunque la tradizione di cadere prima di Pasqua e, quindi, dal 3 al 10 di aprile 2022, sempre a cura dell’Ente Folkloristico e Culturale Forlimpopolese, che torna così alla sua festa principe, pur non avendo mai fatto mancare, in realtà, il suo appoggio all’amministrazione comunale, in questi due anni, per tutti i maggiori eventi della città.
“È una grande gioia – concordano il sindaco Milena Garavini e il presidente dell’Ente folklorico Mirco Campri – tornare a festeggiare finalmente la Segavecchia in mezzo alla gente, perché la Segavecchia è una festa che accompagna ogni anno ogni forlimpopolese fin dall’infanzia, e non poterla organizzare questi due anni è stato davvero un grande dispiacere per tutta la cittadinanza. Ora finalmente sono tornate le condizioni per poterla riproporre e confidiamo davvero che rappresenti un rito di passaggio capace di portarci nuovamente verso la serenità e la gioia di stare insieme”.