Il divieto di prestito delle opere appartenenti ai Musei della Russia, ovvero il ritiro di quelle già prestate o promesse, giunge ad interessare, anche se in minima parte, la grande mostra sulla “Maddalena. Il mistero e l’immagine” che si appresta ad inaugurare a fine mese. Il blocco imposto dal governo russo, a dispetto dei profondi rapporti d’amicizia e collaborazione tra la Fondazione di Forlì, i Musei san Domenico ed il Museo dell’Ermitage, impedirà infatti l’esposizione di quattro opere di grandi maestri come Canova e Domenichino, ma questo non inciderà comunque sulla coerenza del percorso espositivo e sulla completezza dell’illustrazione della complessità della figura della Maddalena.
Pur nell’amarezza dell’interruzione temporanea della collaborazione con l’Ermitage – che si confida la più breve possibile – la direzione artistica della mostra ha voluto cogliere questa dolorosa circostanza per stimolare nel pubblico una riflessione sull’incidenza che il dramma della guerra ha anche sulla tutela e la circolazione dei beni culturali e sulla diffusione della cultura che da questi beni è assicurata.
Le quattro opere che non potranno, almeno per ora, essere esposte sono state sostituite da altrettanti capolavori, Canova compreso. Le opere di San Pietroburgo troveranno comunque spazio nel catalogo con l’indicazione della loro assenza dal percorso espositivo a causa del conflitto in corso in Ucraina e all’interno del percorso espositivo la Maddalena del Canova dell’Ermitage sarà comunque presente attraverso il suo originale in gesso proveniente dall’Accademia di Belle Arti di Bologna, testimonianza al contempo delle profonde relazioni culturali tra Italia e Russia e della fragilità di quel bene culturale che è la memoria artistica condivisa.