“È con stupore che leggo delle proteste, anche di ex esponenti di amministrazioni di centro sinistra, contro l’apertura di un sexy shop nei pressi del San Domenico, per la vicinanza con i luoghi della cultura e a un condominio con bambini. A pochi metri dalla nuova attività economica, c’è la sede dell’Uaar, di cui sono dirigente, produttrice di cultura, con una casa editrice, Nessun dogma. E darò volentieri un caldo benvenuto ai vicini. Come ho dato il benvenuto al terzo millennio, pensando che le pruderie vittoriane appartenessero a secoli passati” è il commento di Lodovico Zanetti.
“E, per altro, era il 1860 quando Giuseppe Garibaldi aprì al pubblico e al popolo il Gabinetto Segreto del Museo Archeologico di Napoli, facendo “scassinare le porte”. E avendolo visitato, credo che, al confronto, questo sexy shop sia luogo da educande. Anche sui bambini, tra quello che vedono su internet, genitori e TV, non credo saranno shoccati. E come dicono le scritture: “Se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te…; (Mt 18,9) perchè lo scandalo non è nell’oggetto, ma nell’occhio di chi guarda. Quello che invece un po’ scandalizza me è l’idea che oggi non ci sia ancora l’affermazione di una cosa apparentemente banale” continua il dirigente dell’Uaar.
“Che adulti consenzienti hanno il diritto di rapportarsi con il sesso e il piacere senza che nessuno decida come e con cosa lo possano fare. Anche perchè, di certi che non vogliono questi negozi, sarei curioso di leggere la cronologia su internet. Convinto di trovarci Pornohub e molti altri siti di cui non sono a conoscenza… E se parliamo di negozi da chiudere, pensiamo prima a Predappio. Perchè nella categoria oggetti fallici, tra un vibratore e un manganello, seppure formato souvenir, sono più preoccupato dal secondo…” conclude Lodovico Zanetti.