Confedilizia: gazebo a Forlì contro la riforma del catasto

Carlo Caselli Confedilizia

Confedilizia Forlì-Cesena venerdì 8 aprile dalle 9,00 alle 13,00 sarà in mezzo alla gente con un gazebo allestito a Forlì in piazza San Crispino al civico 7 di fianco all’edicola. Motivo della mobilitazione è esprimere la contrarietà alla riforma del catasto. “Spiegheremo – afferma il presidente provinciale Carlo Caselli (nella foto) – le nostre ragioni. In particolare illustreremo alla gente che si fermerà al nostro gazebo l’art. 6 del disegno delega per la riforma fiscale, che mette a rischio anche la prima casa”. L’Associazione della proprietà edilizia distribuirà un volantino con illustrata in sintesi la sua posizione, rispondendo alla domanda: rischia anche la “prima casa” con la revisione del catasto?

Nel documento che sarà consegnato alla cittadinanza la risposta all’interrogativo è chiara: “Sì, sotto almeno tre profili: 1) I dati catastali influenzano l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), attraverso il quale i cittadini accedono, a condizioni agevolate, alle prestazioni sociali o ai servizi di pubblica utilità. Tra i parametri con i quali viene determinata la situazione economica del nucleo familiare del richiedente la prestazione o il servizio rientra, infatti, il valore catastale degli immobili di proprietà, “prima casa” inclusa. Maggiore è il valore catastale di quest’ultima, dunque, minore possibilità vi è di ottenere la prestazione o il servizio; 2) Sui dati catastali si fondano i tributi sulla compravendita, in particolare l’imposta di registro. Maggiore è il valore catastale dell’immobile, maggiore è l’imposta da pagare al momento del suo acquisto; 3) L’IMU colpisce attualmente le abitazioni principali (le cosiddette “prime case”) solo se sono considerate “di lusso”. Con l’attuale catasto, hanno questa connotazione le unità immobiliari di categoria catastale A/1, A/8 e A/9. Al proposito, va considerato che: a) con i nuovi inquadramenti catastali, le modalità di individuazione delle abitazioni considerate “di lusso” potrebbero portare a risultati molto diversi dagli attuali, con l’inclusione nella tipologia “di lusso” di un numero maggiore di unità immobiliari; b) la Commissione europea – oltre a raccomandare all’Italia di “aggiornare” il catasto al fine di compensare con maggiore tassazione sugli immobili una minore imposizione “sul lavoro” – ha suggerito anche di reintrodurre l’IMU sull’abitazione principale in via generalizzata”.

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