Venerdì 22 aprile, alle ore 20,45, nella Sala Assemblee della Casa del Lavoratore, in via Cerchia 98 a Bussecchio di Forlì, si terrà un incontro condotto da Giorgio Barlotti dal titolo “Nei Meandri del fiume Ronco: storie e immagini. Quando sul Ronco si combatté la battaglia per la Liberazione di Forlì (ottobre-novembre 1944) e i soldati alleati superarono il fiume in piena”. Interverrà Gabriele Zelli, autore del libro “Nei Meandri del fiume Ronco”, Edit Sapim 2021. Copia della pubblicazione sarà consegnata in omaggio ai partecipanti.
Il Trio Iftode eseguirà brani della tradizione risorgimentale e della Resistenza.
L’incontro è promosso in occasione del 25 Aprile, anniversario della Liberazione, dalla Cooperativa Casa del Lavoratore, dal Circolo Arci Bussecchio e dal Comitato Pro Forlì Storico-Artistica. Ingresso libero. Per informazioni 3493737026. Saranno rispettate le norme anticovid vigenti.
La battaglie sul fiume Ronco
A fine ottobre del 1944 i soldati inglesi, dopo aver liberato Forlimpopoli, erano consapevoli che per sferrare efficacemente l’attacco per conquistare la zona dell’aeroporto di Forlì occorrevano garantire il flusso di mezzi e i rifornimenti. Diventò quindi fondamentale l’opera dei genieri che riuscirono a costruire alcune linee di collegamento con l’altra sponda del fiume Ronco, che era in piena a causa delle abbondanti piogge del periodo. Approfittando di una pausa del maltempo venne ripristinato un guado ad ovest di Selbagnone, che consentì ai primi carri armati di passare, poi venjjne realizzato un ponte di barche che però nella notte del primo novembre 1944 fu spazzato via dalla piena tagliando i collegamenti con le truppe attestate sull’altra sponda.
La sera del 2 novembre fu pronta una linea di traghetto che riuscì a garantire il rifornimento di uomini, munizioni e materiale alle truppe e l’evacuazione dei feriti che vennero trasportati all’ospedale di Forlimpopoli. A Magliano la 501a compagnia genieri realizzò un ponte Bailey da 27 metri in tre giorni, ma interruppe i lavori nel timore che la piena spazzasse via la struttura. Il ponte resistette e venne aperto al traffico il 4 novembre. Infine la 7a compagnia genieri costruì un altro ponte Bailey da 58 metri, denominato “Lords Bridge”, alla confluenza dello scolo Ausa nel Ronco; con quest’opera, consegnata il 7 novembre, i collegamenti furono garantiti con continuità e le truppe che stavano combattendo per la presa di Forlì furono adeguatamente rifornite e la città fu liberata due giorni dopo.
Il ponte Bailey fu costruito in cinque giorni, dal 2 novembre al 7 novembre, sotto il fuoco nemico; era di notevoli dimensioni: lungo 58 metri, a doppia trave reticolare su tre livelli per lato e poggiava su due banchine realizzate tramite l’infissione di pali sulle sponde opposte. L’impossibilità di poter poggiare su di un pilone intermedio aveva determinato la necessità di ricorrere a tre livelli di travi reticolari, per cui l’opera era decisamente impegnativa e ardita dal punto di vista strutturale.
La struttura fu costruita in una posizione strategica per poter sferrare l’attacco all’aeroporto, che si trova proprio dalla parte opposta del fiume, grazie anche ad una viabilità interpoderale che aiutò il passaggio dei mezzi militari e dei soldati; una viabilità tuttora esistente e per la gran parte identica a quella del 1944.