“Forlì si conferma ancora una vota tra le capitali italiane della paleopatologia“. Nella cornice dell’imminente VII Meeting nazionale del Gruppo Italiano di Paleopatologia, che si terrà a Padova nei giorni 17 e 18 giugno 2022 in occasione degli 800 anni dell’Università degli Studi di Padova, verrà presentato uno studio avente per oggetto una mummia inca del XV-XVI secolo, conservata presso i musei civici di Modena, prodotto in collaborazione con alcuni ricercatori e professionisti gravitanti sulla città forlivese.
“Il contributo che presenteremo – anticipa infatti Mirko Traversari antropologo fisico membro del Comitato scientifico del Congresso e coordinatore dello studio proposto – ha una forte connotazione interdisciplinare, che abbraccia i campi della genetica, paleoradiologia, spettroscopia, paleobotanica, tossicologica, senza dimenticare chiaramente l’indagine autoptica diretta e digitale”. Tra gli autori dello studio, oltre a Traversari, spiccano Enrico Petrella di Radiologia del presidio ospedaliero di Forlì, diretta da Emanuela Giampalma, Luca Ventura, anatomopatologo e paleopatologo aquilano, coordinatore nazionale del Gruppo Italiano dei Paleopatologi e l’equipe coordinata da Irene Faenza, professore ordinario vicecoordinatrice del corso di laurea in Medicina e Chirurgia a Forlì.
Proprio la professoressa Faenza, che da tempo si occupa dello studio in ambito digitale dei resti umani antichi, aggiunge che “le analisi svolte a Forlì, hanno giovato dell’utilizzo di sofisticati strumenti digitali, in grado di processare il dato TAC della mummia, acquisito al Policlinico di Modena, ma non solo”, puntualizza Irene Faenza. “L’ambito virtuale – conclude – diventa così il luogo di elezione in cui le diverse competenze e professionalità possono confrontarsi, dibattere e approfondire congiuntamente aspetti e caratteristiche del soggetto mummificato”.