Con l’incontro promosso nei giorni scorsi sotto la grande quercia di Villa Rotta il Comitato di Quartiere di Carpinello, Villa Rotta, Bagnolo, Borgo Sisa, Durazzano ha ribadito l’impegno per la valorizzazione degli alberi secolari presenti nel territorio di competenza e la salvaguardia del patrimonio arboreo in generale. Durante il corso dell’appuntamento Nadine Finke e Donatella Piccioni, per conto di Parents For Future Forlì, hanno evidenzato l’importanza della messa a dimora di alberi per aumentare il contrasto agli altri agenti atmosferici inquinanti e la necessità da parte di tutti di avere degli atteggiamenti più rispettosi nei confronti dell’ambiente.
Gabriele Zelli ha elencato quali sono le piante più significative presenti in zona, pur in assenza di un preciso censimento, a partire proprio dal platano di Carpinello (nella foto), che già oltre 140 anni fa colpì per la sua maestosità il poeta Giosuè Carducci ospite nella villa della famiglia Guarini Matteucci (l’edificio non più esistente perché distrutto da un bombardamento durante il Secondo conflitto mondiale era collocato nel mezzo di un’area boscata di cui faceva padre anche il platano).
Oltre a questo patriarca della natura, Zelli ha individuato diversi gelsi ultracentenari in via Pagleirana e in via Brasini, a testimonianza di quando anche in zona si allevavano i bachi da seta tanto che il mercato del bozzolo di Forlì divenne uno dei più importanti della Regione, nonché, nella zona attigua alla chiesa di Carpinello gli ultimi quattro pioppi, l’albero che posto su due filari caratterizzava fino a due decenni fa la via Cervese nel tratto forlivese fino a Casamurata. Di notevole valore botanico e ambientale sono anche diverse querce e i pini marittimi presenti nel cortile del luogo di culto, l’ippocastano che maestoso si erge nell’area davanti all’ex scuola elementare e alcuni pioppi bianchi sul retro della sede della banca Unicredit, senza dimenticare alcune piante da frutto come quelle di fico all’inizio di via Brasini e quelle di melograno di via dei Caradori.
A proposito di tutti questi alberi Aureliano Ronchi, coordinatore del Comitato di Quartiere, ha ricordato che il lavoro svolto negli anni scorsi per valorizzare il platano di Carpinello ha dato dei risultati importanti essendo stato predisposto un progetto dall’Amministrazione comunale che, una volta attuato, darà la possibilità di raggiungere la pianta che si trova in un’area privata attraverso uno stradello. Il progetto in questione ha ottenuto di recente un cospicuo finanziamento regionale. “Ed è per questo”, ha concluso Ronchi, “che nel momento in cui ringraziamo i tecnici dell’Azienda Sanitaria Locale per aver ripulito dalla presenza molto infestante dell’edera che se aveva invaso ogni singolo ramo della grande quercia di via Ca’Bagnoli, invito i loro colleghi dell’ufficio patrimonio ha proporre ai vertici dell’ente la vendita della casa colonica che è attigua, sia perché è in condizioni statiche molto precarie sia perché recuperando l’edificio si esalterebbe la monumentalità e la vitalità della grande pianta”.
La lettura di poesie dedicate agli alberi da parte di Claudia Bartolotti e Tamer Favali del Centro Culturale L’Ortica ha chiuso l’iniziativa che ha reso i partecipanti più consapevoli sulle tematiche botaniche e ambientali della zona.