Chiunque ha a che fare con l’amministrazione italiana, oggi, si sente quotidianamente come un bastimento in entrata nel porto di Odessa. Il suo primo problema è schivare le mine, il formidabile potere ostativo che vanifica il desiderio di fare, di creare, di crescere. Perché siamo arrivati a questo punto? Perché il fuoco amico è la norma? Perché evitare le grane assorbe così tanto tempo?
Perché i ministri dell’istruzione non possono fare a meno di aggiungere fascine su un fuoco estinto, rendendosi ridicoli? Perché il Parlamento è intervenuto motu proprio e senza nessuna discussione preventiva sul reclutamento dei ricercatori, proprio nel momento in cui l’università ha a disposizione un volume di fuoco smisurato rispetto alla crisi che sentiamo nell’aria? Siamo tutti su una nave: davanti a noi il porto di Odessa…
Roberto Balzani