Siccità e grandine continuano a colpire il Forlivese mettendo a rischio la vendemmia 2022. Con lo stato d’emergenza per la siccità che riguarda quasi la metà del Made in Italy a tavola (44%), con l’attuale situazione nella regione Emilia Romagna, una delle 5 regioni più colpite dalla calamità, emergono dati allarmanti riguardo tutte le produzioni.
“Il dimezzamento delle piogge nel 2022 ha avuto un impatto devastante sulle produzioni nazionali che fanno segnare cali del 45% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle con le mucche stressate dal caldo afoso, del 30% per il frumento duro per la pasta nelle regioni del sud che – sottolinea la Coldiretti – sono il granaio d’Italia. In diminuzione di oltre 1/5 le produzioni di frumento tenero, ma crollano del 30% pure la produzione di riso, del 15% quella della frutta ustionata da temperature di 40 gradi, e del 20% cozze e vongole uccise dalla mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po, dove si allargano le zone di “acqua morta”, assalti di insetti e cavallette che solo in Sardegna hanno già devastato quasi 40mila ettari di campi“.
Nel nostro territorio i danni da siccità sono stati aggravati ulteriormente dalla tempesta di grandine e vento che si è abbattuta qualche giorno fa e i cui segni si stanno manifestando proprio ora. Ghiaccio, vento e grandine grossa come noci, con un bilancio pesantissimo per i vigneti delle zone, le colture in generale e persino le abitazioni.
La Protezione Civile aveva diramato un’allerta “gialla” per temporali, spiegando nell’avviso che vi erano “condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali anche di forte intensità, con possibili effetti e danni associati“.
“La grandinata, accompagnata al vento, ha martoriato rami e foglie, rovinato le uve: le fiumane hanno dilavato le capezzagne. Inoltre, questa tipologia di tempesta non genera nessun tipo di beneficio contro la siccità che imperversa da mesi” sottolinea il presidente di Coldiretti Forlì-Cesena Massimiliano Bernabini.