Nella serata di ieri si sono tenute a Bussecchio le iniziative in ricordo delle 17 vittime del naufragio della barca Consolata, avvenuto il 21 luglio 1946, una domenica, in seguito ad un fortunale che colpì la riviera romagnola e causò diversi altri morti. Le manifestazioni, promosse dalla Cooperativa Casa del Lavoratore di Forlì e dalla Cooperativa Casa del Pescatore di Cesenatico, hanno registrato un’ottima partecipazione di cittadini. Alla deposizione di una corona di fiori sulla lapide che riporta i nomi di quanti persero la vita in quella tragica giornata e al concerto commemorativo eseguito dal Trio Iftode, sono intervenuti: Gian Luca Zattini e Daniele Mezzacapo, rispettivamente sindaco e vice sindaco di Forlì, Giorgio Barlotti, presidente della Cooperativa Casa del Lavoratore, componenti del locale Comitato di Quartiere, diversi familiari delle vittime, Livio Farneti, unico superstite della comitiva di Bussecchio che 76 anni fa decise di passare una giornata al mare.
Gabriele Zelli, che ha coordinato i due appuntamenti, ha letto i nomi delle vittime facendo notare che ben 9 di loro erano bambini e tutti gli altri molto giovani: Deledda Paganelli (6), Amelia Mercatali j26), Rina Prati (20), Mirella Grillanda (13), Annetta Virdis (28), Paola Peddis (2), Franca Peddis (8), Luciana Montanari (12), Livia Casadei (10), Walter Casadei (1), Evelina Benini (38), Emilia Mazzi (39), Anita Pompigmoli (34), Mirella Farneti (9), Paris Paganelli (anni 42), Domenica Versari (36), Giampaolo Paganelli (10).
Durante il corso della serata ha preso la parola anche Silvio Lombardi, che all’epoca dei fatti era dodicenne e si trovava al mare con la famiglia, raccontando di come improvvisamente una bella giornata di sole si trasformò in un autentico dramma con violentissime folate di vento e il mare in burrasca che travolsero tutto.
Parte dei presenti si sono dati appuntamento per partecipare alla cerimonia in programma a Cesenatico il 21 luglio; cerimonia che prevede l’uscita in mare con alcune delle barche storiche del Museo della Marineria per raggiungere il luogo dove naufragò la barca Consolata e gettare in acqua una corona di fiori.