Nicole Brighi, oncologa dell’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori Irst Dino Amadori Irccs, ha vinto il premio internazionale Esmo Research Fellowship – Translational Focus 2022, il riconoscimento che la European Society for Medical Oncology riserva ogni anno a cinque (quattro per l’area ricerca traslazionale, uno per l’area clinica) oncologi under 40. La cerimonia di premiazione è avvenuta a Parigi all’interno del Congresso Esmo 2022, che si è svolto dal 9 al 13 settembre, a cui ha partecipato anche una delegazione Irst.
Unica professionista italiana a vincere il premio nel 2022, grazie alla borsa di studio erogata da Esmo, la dottoressa Brighi frequenterà per un anno l’University College of London Cancer Institute, nel team del professor Gerhardt Attard, lavorando al progetto “High sensitivity bespoke liquid biopsy analysis to characterize and track cabazitaxel-resistant clones in metastatic castration-resistant prostate cancer”. Obiettivo: analizzare, attraverso la biopsia liquida, le alterazioni molecolari che si presentano e sviluppano in corso di trattamento chemioterapico, per identificare la resistenza ai farmaci nei tumori alla prostata.
“È un approccio molto valido e soprattutto poco invasivo – spiega Nicole Brighi – poiché avviene tramite semplice prelievo di sangue sul paziente, da cui viene isolato il Dna tumorale che circola. Permette di monitorare il tumore in più momenti della sua storia: una fotografia dello stato genomico, prima, durante e al termine della terapia, quando il tumore ha acquisito resistenza al trattamento. Dandoci così la possibilità di migliorare la personalizzazione del trattamento, informandoci precocemente se il paziente avrà probabilità di rispondere positivamente alla terapia, e aiutandoci ad identificare alterazioni molecolari che possano essere aggredibili con farmaci specifici”.
Nello studio saranno utilizzate tecniche di sequenziamento genomico avanzate, nello specifico un pannello che contiene 120 regioni genomiche più frequentemente alterate nel tumore della prostata, di recente creazione e disegnato dal consorzio internazionale Prostate Cancer Foundation. Il pannello genomico verrà poi analizzato da una innovativa piattaforma bioinformatica dedicata, realizzata appositamente per questo tipo di tumore e le alterazioni che si andranno a cercare.
Per Nicole Brighi, che fa parte dello staff della struttura di Oncologia clinica e sperimentale Terapie innovative e alte dosi diretta da Ugo De Giorgi, “questo studio rappresenta un ottimo esempio di collaborazione internazionale”. La parte laboratoristica e bioinformatica si svolgerà presso il laboratorio del professore Attard all’University College of London, e il team lavorerà in collaborazione con il Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata dell’Università di Trento, diretto dalla professoressa Francesca Demichelis, Prorettrice alla ricerca dell’Università di Trento. Il materiale biologico che verrà analizzato deriva da sangue raccolto da pazienti seguiti all’Irst e in altri 12 centri italiani, all’interno di uno studio prospettico coordinato dal dottor De Giorgi.
“È la terza volta in sei anni che a un medico Irst viene assegnato il fellowship Esmo, sempre per i tumori alla prostata. Un piccolo record e una bellissima opportunità per la dottoressa Brighi e il nostro gruppo, per crescere ulteriormente nel network delle più importanti istituzioni internazionali nell’ambito dei trattamenti innovativi del carcinoma alla prostata” ha commentato il dottor De Giorgi.