Sabato 22 ottobre 2022, alle ore 16,00, al Parco della Pace, in via Piave 33 a Forlì, verrà presentato il libro “I ricordi del Rione dei Pozzi Neri. Racconto corale raccolto e curato da Loretta Poggi” con prefazioni di Mario Proli e di Gabriele Zelli, Diogene Books 2022. Insieme alla curatrice interverrà Gabriele Zelli. Per informazioni: Loretta 3406602343.
Scrive Gabriele Zelli nella prefazione: “Capita raramente di leggere la storia di un paese, di un rione o di una frazione attraverso la ricostruzione della presenza di tutte le famiglie e delle persone che vi hanno abitato, vissuto, lavorato e di coloro che sono tuttora presenti. Invece è questo che è riuscita a fare Loretta Poggi, che si è avvalsa della collaborazione di molti testimoni, con la pubblicazione dedicata al rione dei ‘Pozzi Neri’. La zona, compresa fra le vie Piave, Pelacano e Isonzo, era così denominata per la presenza di enormi vasconi dove venivano sversati i liquami raccolti nel centro storico della città di Forlì. Un’operazione quotidiana che venne effettuata fino agli anni Sessanta del secolo scorso, che si è ridotta progressivamente con la realizzazione della rete fognaria ed è poi cessata.
Una presenza, quella dei pozzi neri, così come quella del continuo andirivieni dei mezzi che venivano utilizzati per il lavoro, che in molti casi lasciavano una scia puzzolente di quanto trasportavano, che per decenni non è mai stata un incentivo per incrementare l’arrivo di nuovi residenti nella zona presa in considerazione. Da questo punto di vista fu invece fondamentale l’insediamento nelle aree limitrofe delle aziende che, a partire dagli ultimi decenni dell’ottocento e in particolare all’inizio del Novecento, costituirono la prima zona industriale di Forlì. I nuovi insediamenti produttivi potevano contare sul trasporto ferroviario, una vera e propria rivoluzione in quegli anni quando le merci viaggiavano solo su mezzi trainati dagli animali.
L’arrivo della ferrovia nel 1861, l’attività della stazione e dello scalo merci, favorirono l’insediamento di fabbriche e di botteghe artigiane che potevano smerciare quanto producevano molto più rapidamente, potevano avere un bacino di utenza molto più ampio e tramite i treni merci facevano arrivare le materie che servivano alla produzione. Non a caso lungo l’asse ferroviario trovarono posto aziende che hanno contribuito a scrivere la storia economica di Forlì“.