«La demolizione degli orti di via Curte sorprende per la rinuncia dell’Amministrazione a far valere quanto previsto dal piano regolatore del 2003 che definiva l’area come “Parco di via Curte” di cui il Piano Operativo Comunale (POC) del 2013, attraverso la scheda progettuale, indicava le aree ora manomesse come “Orto storico da restaurare o ripristinare”. La decadenza delle previsioni insediative del POC a seguito della decorrenza del termine di validità quinquennale non può riguardare l’area in questione che, come ben precisato dalle tavole di Piano, non contiene alcuna “previsione insediativa”. Al contrario la scheda progettuale, tuttora reperibile nel sito comunale, limitandosi a confermare le previsioni a parco ne ribadiva l’interesse storico e culturale, evidenziando aree ortive pubbliche e private ed aree di pertinenza dei fabbricati esistenti, prevedendo il mantenimento degli orti e del frutteto: un carattere distintivo della città entro le mura caratterizzata dalla inclusione medievale dei numerosi conventi e dalla persistenza di aziende agricole fino a tempi recenti» si legge in una nota di oggi 29 dicembre 2022 Italia Nostra Sezione di Forlì.
«La zona finora coltivata, con sedimenti millenari intonsi, potrebbe riservare sorprese ad una indagine archeologica, come fanno ritenere recenti ritrovamenti nelle aree contermini. Da segnalare anche sulla via Curte l’antica celletta del Salvatore con l’immagine di Gesù Cristo, oggi molto degradata che necessiterebbe di un restauro. Il Comune dovrebbe confermare queste sensibilità, per una nuova attenzione agli aspetti ecologici e paesaggistici rispetto alla precedente fase di saturazione immobiliare e commerciale delle ex aree industriali nella cintura, acquisendo l’area come è stato recentemente per l’ex Eridania e mantenendo e recuperando gli antichi orti» conclude il Consiglio direttivo Italia Nostra Sezione di Forlì.