L’estate prossima Gatteo Mare avrà la spiaggia libera in quanto l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Roberto Pari ha deciso di introdurne una piccola quota. La lillipuziana cittadina romagnola è, ma a questo punto era, l’unica località balneare italiana a non avere un solo centimetro quadrato di spiaggia libera. Il suo arenile lungo circa 700mt era interamente dato in concessione agli stabilimenti balneari ed a causa di questo primato, era finita sui quotidiani nazionali. Ragion per cui l’attuale Amministrazione comunale di centrodestra ha deciso di porvi rimedio cancellando di fatto questo primato negativo che causava un indubbio danno d’immagine. Ma con in essere le legittime concessioni balneari, trovare una quota di arenile da destinare alla spiaggia libera era comunque un’impresa ardua.
La giunta gattese c’è riuscita ritagliando una piccola quota di arenile sufficiente a cancellare lo zero dalla casella percentuale spiaggia libera. I ritagli in realtà sono due: il più grande avrà un fronte di circa 6 metri ed è la striscia di sabbia compresa tra le concessioni balneari del Bagno Walter e del Bagno Marcel, in quanto lì è presente da sempre un corridoio comunale che dal lungomare di Viale G. Cesare arriva in battigia. La seconda invece è larga 4 metri ed è il corridoio utilizzato alle sei di mattina dai mezzi per la pulizia dell’arenile. È ubicato tra il Bagno Corrado e la banchina di cemento che argina la Foce del fiume Rubicone. Quella quota di spiaggia libera sarà a ridosso del mare e sarà lunga solo una quindicina di metri ed ovviamente avrà orari di utilizzo.
Per avere un quadro informativo corretto dell’attuale legislazione in materia di spiaggia libera è opportuno fare alcune precisazioni che spiegano tra l’altro l’assenza in questi anni di arenile libero a Gatteo Mare. In Emilia-Romagna il limite previsto con legge regionale è pari al 20%, ma attenzione, il limite non vale per i singoli Comuni, ma per l’intera costa regionale. Per cui grazie alle aree protette della fascia a nord della riviera romagnola la legge è ampiamente rispettata. Quindi grazie alle spiagge libere di Ravenna (oltre il 60%) e Comacchio (oltre il 30%) vengono compensate nel conteggio finale, località balneari che hanno quote di litorale libero inferiore al 20% come ad esempio Cervia (meno del 4%), Bellaria Igea Marina (3%), Rimini (meno dell’8%), Riccione (meno del 12%), Cesenatico (14%).
Riguardo invece alla svolta epocale che l’Amministrazione comunale gattese ha deciso di intraprendere sono opportune alcune considerazioni: è chiaro che una spiaggia libera grande come uno sputo è un’operazione politica il cui unico fine è ripristinare l’immagine turistica offuscata da un triste primato nazionale, ma di più non si poteva fare e l’obbiettivo è stato raggiunto. Alla riunione pubblica al Palazzo del Turismo di qualche settimana fa, il sindaco Pari ha però affermato che se la Direttiva Bolkestein attuata dallo Stato eventualmente obbligherà i comuni ad avere quote di spiaggia libera non potrà far altro che adeguarsi alla legge. Ma c’è indipendentemente da questo comunque un’opportunità politica da non sottovalutare.
Se e quando la Direttiva Europea verrà attuata offrirà comunque una possibilità unica ai sindaci italiani che eventualmente vorranno approfittarne. Con l’arrivo delle aste ad evidenza pubblica le concessioni spiaggia verranno azzerate, quindi a quel punto le amministrazioni comunali potrebbero scegliere di metterne all’asta qualcuna in meno aumentando così la quota di spiaggia libera ma anche in prospettiva strategico turistica potrebbero pensare di disporre di quegli spazi pubblici anche diversamente, magari alla sera per mercatini, spettacoli musicali, calici alle stelle, “rustide” o per eventi sportivi in bassa stagione. L’offerta turistica d’intrattenimento in nuovi spazi in riva al mare è una opportunità già presente in molti paesi del mondo, la scelta se e come percorrerla resta, come giusto che sia, politica.
In ultimo per quanto riguarda il capitolo vigilanza da parte dei salvataggi di quelle nuove strisce di spiaggia libera gattese, il problema è facilmente risolvibile: per il “non nulla” presente a lato del Bagno Corrado il problema non sussiste perché la Regione per un fronte di una cinquantina di metri a nord della Foce del fiume Rubicone ha chiuso la balneazione permanentemente per motivi igienico sanitari, quindi la vigilanza lì non è prevista per legge. Invece per la striscia con fronte di 6 metri tra il Bagno Marcel ed il Walter basta un cartello comunale che segnali l’eventuale mancanza di vigilanza anche se poi di fatto, sarebbe difficile pensare che i salvataggi ai lati non intervengano in caso di bisogno. Per la pulizia della spiaggia, bidoni e operai comunali risolverebbero la questione come avviene ovunque nei Comuni limitrofi.
Giorgio Venturi