«È un’aria nuova quella che si respira nei settori dell’abbigliamento, calzature e più in generale nel settore della “moda”, con prodotti nuovi, nuovi design e una maggiore sostenibilità. Il 2022 – afferma il presidente di Federmoda Roberto Vignatelli – si è concluso nel segno di una sostanziale stabilità delle vendite (+1,3%) e i saldi sembrano essere partiti con il piede giusto (+3%), ma preoccupano, e molto per i consumi nel settore moda, gli effetti dei costi energetici lungo tutta la filiera. Fa riflettere, poi, l’aumento dei canoni di locazione in funzione dell’inflazione. In pratica, i nostri negozi pagheranno una mensilità in più all’anno per l’adeguamento Istat».
«Tutti temi – conclude Vignatelli – che porteremo all’attenzione del tavolo delle istituzioni locali nei prossimi giorni. Contestualmente occorrerà una indispensabile collaborazione tra produttori/fornitori e retail per trovare soluzioni adeguate in un grande spirito di collaborazione e di consapevolezza perché l’aumento dei prezzi non può permettersi di rallentare la ripartenza dei consumi».