“Non passa giorno, ora che la gente sta vivendo sulla propria pelle i tagli decisi da Bologna sulla sanità forlivese, che la Direzione dell’Ausl Romagna sventoli a destra e a manca nuovi numeri per tentare di giustificare le misure adottate. Oggi leggo che sono arrivati a sostenere che, anche dopo l’eliminazione dell’automedicalizzata di Meldola, il comprensorio forlivese può vantare il miglior rapporto tra mezzi di soccorso avanzato e popolazione, ma il Direttore Generale dell’Ausl Romagna, l’uomo di fiducia nominato dal governatore Stefano Bonaccini, non ha ancora risposto a un quesito: dove sono stati ricollocati i medici che prestavano servizio sulla Mike42? In Consiglio provinciale più volte gli è stata posta questa domanda, ma nessuno ha ricevuto risposta“. Luca Bartolini, responsabile di Fratelli d’Italia per il comprensorio forlivese, torna su uno dei temi più scottanti del momento dopo che il dg dell’Ausl ha ribadito che il sistema d’emergenza non si basa solo sulle automedicalizzate e che i tagli fatti sono stati necessari per recuperare personale medico, sempre più carente.
“I medici della Mike42 di Meldola non ci risulta siano stati ricollocati al Pronto soccorso di Forlì, che sta vivendo una situazione di forte stress – aggiunge l’esponente di FdI -. Abbiamo segnalazioni quotidiane di attese lunghissime: il personale ce la mette tutta, ma c’è un evidente problema strutturale (ma non avevano promesso grandi finanziamenti?) e di organico. Anche ex amministratori di centrosinistra si sono rivolti a noi per raccontarci le loro disavventure, con un’attesa al pronto soccorso anche dalle 17,00 alle 8,00 del mattino seguente solo, ad esempio, per suturare una ferita e questo nonostante un’età avanzata del paziente. Vorremmo sapere dove è stato smistato il personale della Mike42 di Meldola, perché i numeri che diffonde quasi quotidianamente l’Ausl per indorare la pillola amara ci lasciano molti dubbi, come quando sostiene che l’automedica da Forlì può raggiungere Portico in 13 minuti, quando nemmeno Verstappen ci riuscirebbe”.
“La pratica, come ho vissuto in prima persona, è ben diversa visto che per raggiungere Santa Sofia siamo passati dai 23 minuti di quando l’automedica faceva base a Meldola ai 47 da quando fa base a Cesena. Invece di inondarci di numeri, a volte poco credibili, sarebbe meglio che l’Ausl Romagna mettesse soluzioni praticabili al servizio dei cittadini, trattando semplicemente i territori romagnoli alla pari e non con tre automediche a Cesena, tre a Ravenna (compresa quella sotto l’elimedica), tre a Rimini e una sola a Forlì e comprensorio, con pari abitanti degli altri. Se Romagna unita deve essere, vogliamo che le bevute si facciano alla pari. Solo questo hanno chiesto i 15 sindaci su 15 del comprensorio forlivese. È inaccettabile che il loro appello venga disatteso – conclude Luca Bartolini –. Non a caso si chiama Asl con la L finale, che sta per Locale, e non la C come Colonia di Bologna che disattende le istanze Locali“.