Un fiore per il mondo: mostra fotografica di Evelyn Poggiali

La mostra Un fiore per il mondo

Un fiore per il mondo” è un progetto sociale che nasce dall’idea della fotografa forlivese Evelyn Poggiali, in arte Evelyn photovision, sul tema della pace e dell’inclusione sociale. La fotografa vuole lasciare un messaggio alla comunità attraverso lo sguardo dei bambini.
Riconosciuto da Save The children Italia e presentato al San Domenico di Forlì in occasione della Settimana del Buon vivere, il progetto è stato dapprima accolto negli spazi della pediatria dell’ospedale Morgagni-Pierantoni e trova ora spazio, per circa un mese, nell’atrio centrale del Padiglione Morgagni del nosocomio forlivese.

La scelta di collocare l’esposizione vicino al pianoforte non è stata casuale: la fotografa, diplomata in pianoforte, riconosce qualsiasi forma artistica come un linguaggio universale, partecipativo e inclusivo. La presentazione del progetto, a cura di Evelyn Poggiali, si terrà nell’atrio del Morgagni entro la metà di marzo, con la partecipazione dei bimbi dell’Istituto musicale “Angelo Masini” di Forlì, a sostegno del dialogo sulla pace.

Portare colore, armonia e cultura all’interno dei luoghi ospedalieri è di fondamentale importanza. Significa creare uno spazio ricreativo per i degenti, uno stimolo per gli operatori ospedalieri, un dialogo e uno scambio con la comunità. Significa concepire l’ospedale non solo come luogo di cura ma come luogo di inclusione”, sostiene la Poggiali.
Al progetto di Evelyn Poggiali hanno partecipato venti bimbi italiani e di etnia mista dai due agli 11 anni, fra cui bimbi dal Montenegro, dall’Ucraina, dal Ghana, bimbi italo asiatici e un bimbo con sindrome di Down.

Le foto del progetto – spiega la fotografa Evelyn Poggiali – hanno un unico comune denominatore, un fiore di carta colorato in mano disegnato da me. Ciascun fiore all’interno esprime che cosa sia la pace vista come responsabilità, solidarietà, comunicazione, perdono, amicizia e coraggio. Il fiore rappresenta per me la semplicità perché i bimbi sono in grado di insegnare agli adulti come affrontare in modo semplice e genuino il perdono, il confronto e l’amore. Il progetto si è arricchito di interviste video grazie alla collaborazione di professionisti del territorio, per dare voce a ciascun bimbo al tema della pace e della guerra. Alla domanda “perché gli adulti fanno la guerra?”, il silenzio di quasi tutti i bambini ha espresso appieno quanto alcune dinamiche di conflitto siano proprie dei “grandi” e del tutto incomprensibili ai più piccoli”.

Portare negli ospedali il mio progetto – conclude – significa per me riconoscere il valore sociale e umano dell’arte, che non deve rimanere separato dalla comunità scientifica e di cura ma esserne parte integrante. L’arte mi ha aiutata spesso ad affrontare certe situazioni difficili e istruire i bimbi e gli adulti all’arte, alla fotografia, alla musicoterapia, significa dare una possibilità di affrontare al meglio e con maggiori risorse la propria vita”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *