Da anni l’Istituto Tecnico tecnologico Guglielmo Marconi di Forlì dà ampio spazio alla passione civile di chi ha scelto consapevolmente la lotta contro le ingiustizie e il dilagare del fenomeno mafioso, con la certezza che il ruolo dell’informazione e l’impegno del mondo scolastico sono il motore del cambiamento. Con questo spirito, mercoledì 22 febbraio nell’Aula magna è stata accolta Margherita Asta, autrice di “Sola con te in un futuro aprile”, libro dedicato alla tragica storia dei suoi familiari e alle complicate inchieste del giudice Carlo Palermo.
Lo sguardo pacato, tenero e nello stesso tempo impavido rivolto alla vita le hanno reso possibile ricercare la verità su quanto accaduto a sua madre e ai suoi fratellini: di tutti e tre proprio il 22 febbraio ricorre l’anniversario della nascita. “Quando abbiamo saputo da Franco Ronconi, coordinatore provinciale di Forlì-Cesena, che Margherita Asta aveva accettato il nostro invito ed era disponibile ad incontrare gli studenti eravamo increduli – dicono i docenti Paola Bezzi, Claudia Fabbri, Valeria Farneti, Marina Rizzo, Roberto Valente che seguono il progetto -. Poi la gioia ha annullato ogni altro sentimento. Il tanto atteso incontro ha coronato un lungo e appassionante percorso, perché chi ha ricevuto sulla propria pelle innocente le ferite le ha sapute far rimarginare prima che si infettassero e diventassero malattia incurabile. Anzi Margherita ha dedicato la propria vita a tutte le vittime e ai sopravvissuti, divenendo referente del settore Memoria di Libera per l’area centro-nord“.
Grazie all’Associazione di don Ciotti e all’inossidabile Franco, i ragazzi, negli anni passati, hanno potuto incontrare Franca Imbergamo, Sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, Elia Minari, giurista e autore del libro-inchiesta “Guardare la mafia negli occhi”, Carlo Sorgi, ex Sostituto procuratore e giudice del lavoro. E grazie a iniziative locali hanno potuto conversare con lo stesso don Luigi Ciotti, con Fiammetta Borsellino, Pippo Giordano e Roberto Saviano.
Quest’anno, come portavoce dei compagni, Martina della classe 5° B elettrotecnica, Margherita della 5° A chimica, Mohamed della 5° A elettrotecnica, Fabio della 5° B meccanica e Leonardo della 5° A meccanica hanno rivolto domande a Margherita Asta. È stata quindi l’occasione, grazie alla risposta dell’autrice, di riflettere sul senso della vita dopo la strage di Pizzolungo, sul conseguente trauma della perdita dei familiari, sulla sofferta decisione di costituirsi parte civile, sulla strenua fiducia nella magistratura e nelle istituzioni, sull’importante impegno nell’associazione Libera, sul confronto personale con i responsabili dell’attentato, sull’incontro col giudice Carlo Palermo, il magistrato bersaglio dell’autobomba.
“Per riparare i vasi di ceramica che si sono rotti si utilizza una polvere d’oro. Non si cerca di fare sparire i segni della lacerazione, ma anzi si accentuano, vengono resi ancora più visibili, li si valorizza con un materiale prezioso. Si ottiene in questo modo un oggetto di grande valore. Un intreccio irripetibile di linee dorate, uniche, che racconta come quell’oggetto si è frantumato” spiega la Asta, riprendendo le parole del suo libro. E gli ingredienti principali di questa polvere sono la conoscenza filtrata dal cuore e dall’intelligenza, l’impegno attivo in Libera, il coraggio della memoria, senza arrendersi alla banalità del male, alla spettacolarizzazione della criminalità, all’essere sommersi dal dolore.
Domenica 5 marzo Vincenzo Guerrizio, inviato di RaiUno, riproporrà questo evento all’interno di Tv7, spazio di approfondimento del Tg1, mentre gli studenti dell’ITT “G. Marconi” si stanno preparando per partecipare alla XXVIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime innocenti delle mafie, e si ritroveranno in piazza del Duomo a Milano il 21 marzo, pronti a marciare insieme a Margherita e a Franco.