Un chilometro e 600 metri circa di edifici e luoghi storici di Forlì riconducibili alla prima metà del novecento. Un percorso urbanistico-architettonico che si snoda dalla stazione ferroviaria fino ai giardini di Piazzale della Vittoria, trasportando idealmente turisti e visitatori nel cuore dell’architettura razionalista italiana. Un vero e proprio unicum, su cui l’Amministrazione comunale di Forlì ha deciso di investire in maniera importante con lavori di riqualificazione e interventi eccezionali di arredo urbano, candidandolo ufficialmente a patrimonio dell’Unesco.
Per Melandri, è soprattutto “un catalogo a cielo aperto delle opere del primo novecento, che non ha eguali, e un condensato di vari stili che dialogano tra di loro nel raggio di 1600 metri”. “Per questa ragione, nelle azioni di comunicazione, promo commercializzazione e valorizzazione turistico-culturale del Comune di Forlì, d’ora in avanti si parlerà di Miglio Bianco”. Lo annuncia l’assessore alla Cultura, Valerio Melandri, artefice della nuova denominazione urbanistico-architettonica, che verrà declinata nel materiale di comunicazione e promozione turistica della città di Forlì: “l’Amministrazione comunale è fortemente impegnata in un vasto piano di riqualificazione urbana e di restauro architettonico del proprio patrimonio, con particolare attenzione rivolta all’area monumentale di viale della Libertà e Piazzale della Vittoria“.
“La nostra città conserva infatti importanti testimonianze risalenti alla prima metà del novecento, commissionate a valenti architetti quali Cesare Bazzani, Cesare Valle e Arnaldo Fuzzi, che si concentrano e distribuiscono ai lati di viale della Libertà, rettilineo che collega il piazzale antistante la stazione ferroviaria ai giardini pubblici di fine ottocento”. Sono 15 i punti di interesse storico e culturale che compongono il cosiddetto Miglio Bianco: Stazione ferroviaria, Viale della Libertà, Recinzione Cantieri Benini, Case economiche per ferrovieri, Case I.N.C.I.S., Scuola Elementare E. De Amicis, Istituto Tecnico Industriale, Ex GIL, Case economiche per postelegrafonici, Villino Boni, Ex Collegio Aeronautico, Ex Stazione Agraria, Monumento ai Caduti, Palazzine Bazzani e Benini, Complesso Inail per abitazioni e uffici.
Il percorso monumentale è caratterizzato dalla presenza materica del mattone laterizio alternata a quella dei paramenti in granito e travertino bianco. Da qui l’idea di definirlo “Miglio bianco”. “Questo percorso urbanistico-architettonico – prosegue Melandri – presenta dei caratteri di unicità e delle forti potenzialità culturali e turistiche, tali da poter essere presentate e sviluppate nelle azioni di promo commercializzazione promosse dall’Amministrazione comunale con una propria identità e un nome specifico. Il Miglio Bianco è infatti un biglietto da visita che ci appartiene in maniera esclusiva, identificabile per omogeneità progettuale e linearità dei linguaggi architettonici solo a Forlì. Per noi è motivo di orgoglio e una ragione in più per amare e visitare la nostra città e il patrimonio che la caratterizza. L’auspicio è che anche i più dubbiosi ne prendano atto, magari ricordandosi di Forlì una volta in più piuttosto che una in meno, e ci sostengano in questo percorso di promozione turistica e valorizzazione culturale del territorio, le cui ricadute andranno a beneficio di tutta la comunità”.