“Stiamo notando, da tempo, un progressivo disimpegno da parte della Camera di Commercio della Romagna dal territorio Forlivese. Dire che siamo sorpresi ci farebbe sembrare ipocriti, perché siamo stati forse gli unici – e comunque quelli che lo hanno detto con maggior chiarezza – a criticare la nomina alla presidenza dell’ente di Carlo Battistini“. Alberto Zattini, direttore di Ascom – Confcommercio Forlì, non nasconde le sue perplessità rispetto ad una serie di decisioni da parte della Camera di Commercio. “Tutte, è la sua analisi, che ‘casualmente’ sembrano non essere favorevoli a Forlì“. Un esempio su tutti è la mancata ricapitalizzazione, per 140.000 euro, della Fiera di Forlì, della quale la Camera di Commercio è socio con il 27% delle quote. Il secondo per importanza, visto che prima c’è solo Livia Tellus, con il 31%. E sono solo alcuni esempi.
“Un orientamento, quello del progressivo disimpegno, che l’ente camerale pare voglia tenere anche per il Tecnopolo. Ci chiediamo – continua il direttore di Confcommercio – con quali logiche vengano prese queste decisioni“. L’associazione dei commercianti punta l’obiettivo sul numero uno della Camera di Commercio, Carlo Battistini, già vicesindaco a Cesena. “La sua è una carica ‘non associativa’, nel senso che non rappresenta il mondo delle imprese, quanto una carica di natura politica. Lo dicemmo al tempo della sua nomina, lo ribadiamo ora con forza alla luce dei fatti“.
Non è un mistero che su Battistini ci sia stata una convergenza di un mondo politico e associativo tutto cesenate. “Proprio per questo ci sentiamo di dire che la Camera di Commercio stia spostando gli investimenti verso altri territori, escludendo il nostro. Per noi, a questo punto, la questione ha rilevanza politica. Non sembri un’esagerazione, perché quella del presidente è stata una nomina politica. Dunque rispecchia un ambito politico ben preciso, che non è certamente quello forlivese“. Per Zattini “la regia, tesa ad emarginare il nostro territorio, esiste, ed è in mano a una classe politica che opera in accordo con una parte del sistema associativo“.
“Proprio quel sistema associativo che non risponde alle direttive dei propri imprenditori associati, ma, appunto, a logiche politiche“. Un cortocircuito che sta all’origine delle critiche di Confcommercio. Un altro esempio della marginalizzazione dell’area forlivese – e che tiene banco da mesi – è la soppressione dell’automedicalizzata. “Non ci siamo scordati l’intervento del presidente della Provincia (e sindaco di Cesena…) Enzo Lattuca, che ha difeso la scelta dell’Ausl e non le posizioni dei suoi colleghi sindaci, compiendo in questo modo un’azione politicamente gravissima. Lattuca ha preferito seguire le direttive del suo partito, il Pd, ignorando le richieste dei sindaci – alcuni dei quali suoi colleghi di partito – e dei cittadini“.
Andando a ritroso nel tempo (senza nemmeno esagerare..), spunta un altro caso di disparità territoriale. Parliamo dell’oramai ‘famoso’ video turistico-promozionale girato dalla televisione tedesca che ‘casualmente’ ha escluso il nostro territorio. “La Camera di Commercio, su questo fronte, può intervenire? L’ente si occupa anche di promozione turistica, per cui ci aspettiamo che faccia la sua parte, anche attraverso un’equa ripartizione dei fondi a disposizione. Certo che quando accadono certi ‘incidenti’ non sarebbe male che le istituzioni facessero sentire, tutte insieme, la loro voce“.
La conclusione dell’intervento di Zattini è propositiva. “Chiediamo un cambio di passo all’ente camerale. Con questo intendo dire che serve un approccio diverso rispetto al nostro territorio. Basta a penalizzazioni che hanno soltanto un sapore di scelte politiche, e non economiche. Forlì deve avere – e siamo sicuri che avrà -, pari dignità rispetto al Cesenate e Riminese. Non dovesse accadere, sarà la Camera di Commercio a dover fornire spiegazioni puntuali e oggettive“.