Silvio Orlando in “La vita davanti a sé” al Teatro Diego Fabbri

Silvio Orlando foto Laila Pozzo

Già vincitore dell’importante riconoscimento Le Maschere del Teatro Italiano 2022 come “miglior monologo”, arriva al Teatro Diego Fabbri di Forlì, lunedì 17 aprile alle ore 21,00 “La vita davanti a sé“, spettacolo interpretato e diretto da Silvio Orlando, che ne ha curato anche l’adattamento dal romanzo La vie devant soi di Romain Gay. Sul palcoscenico, il celebre attore sarà accompagnato dall’Ensemble dell’Orchestra Terra Madre diretta da Simone Campa.

Pubblicato nel 1975 e adattato per il cinema nel 1977, al centro di un discusso Premio Goncourt, La vita davanti a sé di Romain Gary è la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani.

Un romanzo commovente e ancora attualissimo, che racconta di vite sgangherate che vanno alla rovescia, ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia.
Silvio Orlando ci conduce dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma. Un autentico capolavoro dove la commozione e il divertimento si inseguono senza respiro. Inutile dire che il genio di Gary ha anticipato senza facili ideologie e sbrigative soluzioni il tema dei temi contemporanei della convivenza tra culture, religioni e stili di vita diversi. Il mondo ci appare improvvisamente piccolo, claustrofobico, in deficit di ossigeno.

I flussi migratori si innestano su una crisi economica che soprattutto in Europa sembra diventata strutturale, creando nuove e antiche paure soprattutto nei ceti popolari, i meno garantiti. Se questo è il quadro quale funzione può e deve avere il teatro. Non certo indicare vie e soluzioni che ad oggi nessuno è in grado di fornire, ma una volta di più raccontare storie emozionanti commoventi divertenti, chiamare per nome individui che ci appaiono massa indistinta e angosciante. Raccontare la storia di Momò e Madame Rosa, nel loro disperato abbraccio contro tutto e tutti, è necessario e utile. Le ultime parole del romanzo di Gary dovrebbero essere uno slogan e una bussola in questi anni dove la compassione rischia di diventare un lusso per pochi: “bisogna volere bene”.

Biglietti: 29 euro (Platea file 1-17); 27 euro (Platea file 18-25 e Galleria). Prevendite: alla biglietteria diurna del Teatro Fabbri in Corso Diaz 38/1 dal martedì al sabato dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 16,00 alle ore 18,00. Prenotazioni telefoniche 054326355: dal martedì al sabato dalle ore 11,00 alle ore 13,00 e dalle ore 16,00 alle ore 18,00. Ai biglietti acquistati o prenotati in prevendita sarà applicato un diritto di prevendita di 1 euro. Nel giorno di spettacolo la biglietteria del Teatro aprirà alle ore 20,00.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *