Buona la prima. Dopo il successo e la grande partecipazione di pubblico registratasi all’Anteprima del 14 aprile con Maria Giuseppina Muzzarelli, la seconda delle quattro giornate di avvicinamento al Festival Caterina Sforza di Forlì – L’anticonformista 2023, avrà come protagonista Stefano Bartolini, docente di Economia politica ed Economia sociale all’Università di Siena, e la sua ricerca della felicità nelle società avanzata.
L’appuntamento è per venerdì 21 aprile 2023 alle ore 10,30 alla Fabbrica delle Candele, nell’ambito di un percorso introspettivo sull’Ecologia della Felicità e la ricerca del benessere attraverso una riconversione green dell’economia globale. Bartolini, oltre alla professione di docente universitario, è impegnato da anni nell’approfondimento del tema del raggiungimento della felicità nelle società moderne. Ha pubblicato numerosi saggi sulle più prestigiose riviste internazionali. Il suo “Manifesto per la felicità”, edito da Feltrinelli nel 2013, è un longseller tradotto in cinque lingue.
Eleonora Mazzoni, direttrice del Festival e front woman di tutte le Anteprime, svela alcune sfumature della lezione di Bartolini. “Partendo dagli studi degli ultimi decenni, Bartolini traccia la prospettiva di vivere più felicemente e in modo sostenibile. Condividere, infatti, rende felici e non inquina; possedere non rende felici e inquina. Al posto di migliorare il senso di comunità, di solidarietà e di appartenenza, la nostra società finora ha puntato solo alla crescita economica e all’aumento del potere d’acquisto, desertificando le relazioni umane e stimolando la competizione.
Il risultato è un mondo che non è né felice, né sostenibile. Occorre “decelerare”: ampliare la condivisione, ridurre la solitudine nelle città, attuare metodi di insegnamento nelle scuole per formare persone capaci di costruire buoni rapporti e modalità di organizzazione del lavoro nelle imprese che favoriscano il benessere. Lontani da ottimismi entusiastici e da pessimismi catastrofisti, ecco la proposta di cambiamenti politici, sociali ed economici possibili e necessari per smetterla di sfidare la natura, anche quella umana”.