Duccio Galimberti

Roberto Balzani

L’idea del Presidente Mattarella di ricordare il 25 Aprile a Cuneo è stata eccellente. Duccio Galimberti, infatti, non può essere rivendicato da nessuno dei partiti oggi presenti in Parlamento: il suo patriottismo resistenziale non aveva infatti altri fini se non la libertà dell’Italia dal nazifascismo e l’instaurazione di una democrazia senza aggettivi.

Quando, sopravvissuto a stento ad un rastrellamento nel gennaio del ’44, fu recuperato dai suoi compagni, tutti insieme intonarono per farsi coraggio l’Inno di Mameli. Questo fu il secondo Risorgimento: non un’ espressione retorica, ma la concreta ispirazione di tantissimi, fra il 1943 e il 1945. “Armati di fede e non di galloni” – scrisse Calamandrei a proposito di quello che sarebbe diventato il variopinto “esercito di Giustizia e Libertà”. Quello di Duccio.

Roberto Balzani

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *