Messa in sicurezza dell’archivio comunale

un'opera appartenente alla gipsoteca in partenza

È ormai entrata a pieno regime la fase di messa in sicurezza dell’imponente patrimonio dell’archivio comunale e dei depositi della Biblioteca Saffi e dei Musei Civici, custodito nel complesso di viale Asiago grazie ad una task force dedicata messa in campo dall’Amministrazione comunale. Un imponente schieramento di uomini e mezzi è da giorni al lavoro per garantire il salvataggio nel più breve tempo possibile del patrimonio alluvionato.

Un vero e proprio cantiere di lavoro, coordinato dal dirigente alla Cultura Stefano Benetti, dove all’esterno dell’archivio e dei depositi museali e bibliotecari, Vigili del Fuoco, bobcat, autopompe, maestranze, Protezione Civile, volontari con pale, lavorano ininterrottamente per garantire la sicurezza degli ambienti, rimuovere fango e acqua, aprire varchi, ripristinare gli accessi, rimettere in funzione i pozzetti di scarico delle acque, e consentire ai funzionari delle tre Unità del Comune, Archivio, Museo, Biblioteca, e dei funzionari della Soprintendenza, affiancati dai Carabinieri del Nucleo di Tutela Patrimonio, di identificare le opere, compilare le schede “per il rilievo speditivo del danno”, presso un Centro operativo allestito alla bisogna in loco, e trasferirle in luoghi sicuri.

Così, infatti, è già avvenuto per il fondo librario Paulucci di Calboli appartenente Biblioteca Saffi, per i disegni dell’architetto Rosetti, per i busti della gipsoteca dei Musei Civici, patrimonio, questo, in capo al dirigente Benetti e per i registri di protocollo dell’Archivio Comunale, in capo alla dirigente Milaneschi. Divesrse le destinazioni in rapporto alla tipologia del patrimonio da salvare. Il materiale cartaceo stata invece preso in carico dalla società Frati & Livi, la stessa che opera anche presso il Seminario Vescovile. Il patrimonio estratto dagli ambienti alluvionati, dopo essere stato identificato e valutato dagli specialisti del Comune e della Soprintendenza, è stato posto in sacchetti, depositato in bins, grazie ad una vera e propria catena umana di volontari, caricato sul furgone della Frati & Livi e trasferito, sempre scortato dal Nucleo di Tutela dei Carabinieri, nelle grandi celle di congelamento dell’azienda Orogel di Cesena.

I gessi sono partiti, scortati dal Nucleo di Tutela dei Carabinieri in direzione di Modena, sotto l’esperta cura del restauratore Augusto Giuffredi. Per il materiale che non ha subito danni è già stato individuato dall’Amministrazione un nuovo deposito. “Il dramma che ha colpito tanti nostri concittadini non ci ha fatto perdere l’attenzione che sempre abbiamo riposto nei confronti del nostro patrimonio archivistico, storico e bibliotecario. Stiamo infatti compiendo uno straordinario sforzo, grazie alla dedizione di tanti specialisti e volontari, perchè esso vada salvato il più possibile” ha rimarcato il sindaco Zattini.

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