“Il Partito Comunista Italiano Sezione di Forlì-Cesena esprime profonda preoccupazione e critica le operazioni di soccorso svolte nelle aree di Forlì, duramente colpite dall’alluvione del 16 maggio. Nonostante il lodevole intervento spontaneo dei volontari e della popolazione locale abbia ottenuto risultati positivi, mancava coordinamento, compromettendo l’efficacia complessiva. Le prime fasi dell’emergenza sono state gestite in modo carente, causando danni aggiuntivi e mettendo a rischio la sicurezza dei residenti. La mancanza di coordinamento tra enti governativi, organizzazioni di volontariato e forze dell’ordine ha portato a una distribuzione inadeguata delle risorse e confusione nell’assistenza” si legge in una nota.
“I volontari – continua – sono stati concentrati solo sulle aree più colpite, trascurando quelle meno colpite che necessitavano comunque di aiuto. L’Esercito Italiano ha avuto difficoltà nell’offrire supporto efficace a causa della scarsa presenza di soldati e mezzi adeguati. La Protezione Civile ha mancato di mezzi speciali, come pompe potenti, necessarie per affrontare l’alluvione. Si sottolinea che a Ravenna, nella giornata del 12 maggio, la forzatura degli argini, del canale Emiliano-Romagnolo, ha consentito un minimo impatto alluvionale sulla città. Ciò è stato attuato il 12 maggio cioè 5 giorni prima che il Montone esondasse da Porta Schiavonia a Forlì. Era possibile fare qualcosa di simile? A nostro avviso Si. Già nel 1300 l’idrografia attuata dal Cardinale Albornoz, determinò, nella zona Ovest della città di Forlì quel catino naturale (Romiti, Cava) finalizzato a contenere le piene del fiume Montone e dei suoi affluenti. Ancora una volta si dimostrano le lunghe lacune di questa giunta a riconoscere la storia ed i suoi insegnamenti. Soltanto una compagnia di autospurgo operava in convenzione col Comune di Forlì“.
“Ciò ha inciso negativamente sulle condutture di acque chiare riempitesi di melma con conseguente lentezza dell’abbassamento dei livelli. Come è possibile che in questa situazione il sindaco Zattini non abbia pensato ad una ordinanza che obbligasse ad un unico servizio coordinato? Fra i tanti volontari, i tanti giovani commoventi studenti, evidenziamo l’impegno dei nostri militanti che fin da subito si sono schierati a fianco della popolazione più bisognosa come da tradizione e dovere dei nostri comunisti. Il Partito Comunista Italiano sezione di Forlì Cesena richiede una strategia di prevenzione e azioni correttive per affrontare future calamità, rafforzando l’infrastruttura idraulica e implementando sistemi di monitoraggio avanzati. La prevenzione deve essere prioritaria, con investimenti nella manutenzione e nel potenziamento delle infrastrutture idriche, nella bonifica dei fiumi e nella limitazione dello sviluppo edilizio in zone a rischio. Il partito invita le autorità locali e regionali a considerare attentamente queste critiche e ad adottare politiche e misure concrete per la prevenzione di futuri eventi calamitosi“.