Il movimento cooperativo di Legacoop e le cooperative associate creano un fondo di solidarietà per i soci e i lavoratori che hanno subito danni dall’alluvione. Sono migliaia, infatti, i cooperatori che sono stati colpiti personalmente dalle esondazioni di maggio. Persone che hanno perso l’auto, la casa, i beni e i ricordi di una vita. A molte famiglie serve un aiuto economico che le aiuti a ripartire, anche solo per avere un mezzo di trasporto per raggiungere il luogo di lavoro. Per cercare di alleviare le loro difficoltà Legacoop Romagna ha deciso di far partire una raccolta fondi dedicata, in cui fare confluire i contributi volontari delle associate, circa 380 imprese nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, che a loro volta organizzano oltre 300mila soci e danno lavoro a circa 24.000 persone.
Tutte le cooperative sono state invitate a partecipare, incluse quelle che non hanno avuto danni o i cui lavoratori non hanno avuto problemi derivanti dal disastro. È previsto anche un apporto dalle raccolte di fondi nazionali di Legacoop. L’associazione ha attivato un apposito conto corrente bancario presso BPER (Iban: IT96F0538713109000003856498), che fino al 30 giugno alle ore 13,00 raccoglierà i contributi volontari. Nella causale occorre indicare che si tratta di un’erogazione liberale per il fondo alluvione e il nome della cooperativa di appartenenza.
La particolarità è che i soci e i lavoratori beneficiari saranno segnalati direttamente dalle cooperative in cui operano. Basterà una autocertificazione relativa ai danni subiti, sulla base di un apposito regolamento e di un modulo già distribuito alle aziende. Una commissione, costituita da Legacoop Romagna, nella quale saranno presenti le cooperative delle persone danneggiate, si occuperà di definire modalità e criteri di distribuzione.
«Saranno le cooperative delle persone colpite, quindi, a decidere come devolvere quanto raccolto, ai propri soci e lavoratori — dichiara il presidente di Legacoop Romagna Paolo Lucchi —. L’iniziativa è nata al fine di garantire un sostegno economico diretto ai cooperatori e alle cooperatrici più in difficoltà. C’è anche un beneficio fiscale, perché nel caso in cui l’azienda volesse aiutare un proprio socio o lavoratore con un contributo, l’importo sarebbe da considerarsi reddito, e in quanto tale sarebbe imponibile sia a livello contributivo che fiscale. Attraverso il fondo, invece e grazie alla raccolta fondi da parte di un soggetto terzo (Legacoop, nel nostro caso), vi sarà un bonifico non soggetto ad alcuna ritenuta».