“Cominciamo col dire che a Cesena non è stato fatto alcun consiglio comunale straordinario sull’alluvione, a Ravenna se ne è convocato uno con il sindaco assente e in Regione l’assemblea legislativa ha trattato il tema dell’alluvione una sola volta con un’informativa unilaterale della Priolo, nell’ambito di una seduta ordinaria. A Cesena, il consiglio comunale del 25 maggio, prima fissato per le 17,00 e poi slittato all’ultimo alle 18,30 con i consiglieri comunali già presenti in municipio e fatti attendere inutilmente fuori dall’aula, è stato convocato per una delibera urgente non attinente all’alluvione ed è durato poco più di mezz’ora. La seduta dell’assemblea legislativa regionale del 24 maggio, quella con l’informativa dell’assessore Priolo, si è svolta all’interno di un contesto più ampio, con la trattazione di altri e numerosi argomenti e il tempo contingentato per gli interventi dei consiglieri” è l’attacco del leghista Massimiliano Pompignoli alle minoranze del Consiglio comunale forlivese.
«C’è poi quello che è stato fatto a Forlì e che la minoranza – continua – o almeno una parte di essa perennemente propensa allo scontro politico, fa finta di non vedere e dimentica di citare. Senza tanti proclami e comunicati stampa, la capigruppo è stata convocata dalla Presidente Ascari Raccagni per ben due volte dall’inizio dell’emergenza (29 maggio e 12 giugno). In entrambe le sedute erano presenti il sindaco Zattini e gli assessori più coinvolti nella gestione dell’emergenza. Nel corso di queste due riunioni, la giunta ha relazionato nel dettaglio sui provvedimenti presi, ha risposto ad ogni quesito, molto spesso fazioso, posto da PD e Forlì & Co, ha anticipato interventi futuri, ha descritto in maniera chiara e puntuale la situazione del territorio dimostrandosi aperta ad ogni tipo di richiesta e confronto. Nella prima capigruppo, per essere ancora più precisi, tra i banchi della minoranza erano presenti più consiglieri, non solo i capigruppo come previsto da regolamento, e sia la Presidente Ascari che il sindaco Zattini hanno sorvolato su questa evidente strumentalizzazione».
«Nel corso dell’ultima capigruppo, quella di lunedì 12 giugno avente ad oggetto le modalità di convocazione del prossimo consiglio, la nostra proposta è stata quella di trattare il tema dell’alluvione nell’ambito di un’informativa del sindaco, con interventi mirati dei gruppi consiliari e un’eventuale replica del primo cittadino, così come è stato fatto in Regione. Il tutto all’interno di una seduta ordinaria. Il risultato è il comunicato congiunto di Alemani e Morgagni, a dimostrazione del fatto che il tema dell’alluvione è, per queste persone, un puro terreno di scontro, un motivo per discutere e contestare per partito preso l’amministrazione comunale. Infine, ma non per importanza, va ricordato che il sindaco Zattini non si è mai sottratto al confronto con la città. In questi giorni, ha incontrato numerosi stakeholder locali, primi fra tutti i sindacati, con i quali si è confrontato sulla difficile fase della ricostruzione e a cui ha illustrato le dinamiche dell’accaduto. Gli assessori hanno portato avanti le stesse modalità di dialogo, riunendo più volte le associazioni di categoria, i quartieri e tutti coloro che hanno un ruolo nella gestione dell’alluvione” insiste il consigliere regionale della Lega.
«È chiaro che tutto questo è stato fatto senza sbandierarlo ai quattro venti, così come invece è nel DNA della sinistra. Al Partito Democratico e a Forlì & Co – conclude Pompignoli – serve un palco su cui esibirsi, un luogo dove dare un senso alla propria esistenza e voce alla propria frustrazione. Non è questo il ruolo e la vocazione del consiglio comunale, che peraltro si riunirà per parlare anche dell’alluvione il prossimo 26 giugno, così come anticipato ai consiglieri dalla presidente Ascari Raccagni. Non si capisce dunque il senso di interpellare il Prefetto se non per disturbarlo con futili questioni in un momento in cui ha ben altro e di più importante da fare. Mi preme infine ringraziare quei consiglieri, come Marchi e Samorì, che in queste settimane hanno dimostrato grande senso di responsabilità e rispetto verso la città di Forlì e la macchina comunale, negandosi a quella smania di protagonismo e perseguimento di una giustizia sommaria che scorre nelle vene della sinistra».