Citare tutti i 36 stand di ristoranti presenti alla 27° Festa Artusiana è impossibile, ma serve ricordare che alcuni degli espositori erano “funghi nati all’ombra dell’Artusi” e presenti per la sola Festa. Invece devo fare presente chi si batte da anni per la buona cucina: Istituto Alberghiero Forlimpopoli; Locanda alla Mano; Ristorante Anna dal 1968; Mazapègul birrificio; Ristorante Casa Artusi; Vizi e Sfizi delle Mariette; E’ Goz; Pizzeria Domus; i francesi della regione di Rhone-Alpes, con la cittadina di Villeneuve Loubet, patria del magnifico chef Auguste Escoffier, gemellata con Forlimpopoli.
Andrea Erbacci stand del Ristorante Casa Artusi. Attento e rampante, il giovane chef è in crescita. Dobbiamo sottolineare l’affinità e aderenza del menù con la Festa Artusiana, e non potrebbe essere diverso; inoltre tutti ingredienti sono di stagione e del mercato locale, la qualità della materia prima è alta. Complimenti a Casa Artusi.
La sommelier AIS Caterina Valbonesi, coadiuvata dalla Mirella Zangari, (referente con la sola Caterina) “Abbiamo premiato i primi nocini che quest’anno sono andati tutti a Spilamberto (MO), patria del Nocino, il 4° in Romagna, uno a Predappio ed un altro a San Pietro in Trento“. La degustazione Nocini a Confronto era da poco terminata, Caterina ringrazia l’Istituto Alberghiero con la persona di Stefano Buda ed i suoi collaboratori, per aver preparato dei piatti a base di Nocino, quali: Babà al Nocino, Baci di Nocino (anziché Baci di Dama), Caramelle mou al Nocino, e Ciambella Romagnola con sapore di Nocino. Assaggiati, tutti buonissimi.
Assessore del Comune di Forlimpopoli Bonetti Adriano. Com’è andata quest’anno l’Artusiana? «L’Artusiana di quest’anno è stata una gran bella esperienza perché ha riportato ai fasti del 2017 e 2018, ha cancellato il dramma della pandemia e della recente alluvione, tutte le sere abbiamo avuto una notevole affluenza di gente».
E per i ristoranti cosa possiamo dire? «I ristoranti han lavorato tutti moltissimo anzi parecchi avevano la fila per entrare». È quindi soddisfatti? «Certamente si, e dopo quello che è successo appena un mese e mezzo fa, abbiamo dato una forte risposta che le persone hanno accolto in modo positivo. Nella Piazza centrale intestata a Pellegrino Artusi, molte Pro Loco e ristoranti, han fatto azioni solidali, ed alcuni avevano anche i ristoranti chiusi per alluvione».
Stand Beaujolias/Pesca Melba. Si tratta della regione di Rhone Alpes, capoluogo è Lyon, zona ricchissima con fabbriche di automobili, treni ed aerei. Sullo stand della Pesca Melba abbiamo la città di Villeneuve Loubet in Costa Azzurra, città natale di Auguste Escoffier, collega francofono dell’Artusi e da qui il gemellaggio con Forlimpopoli. Quest’anno lo stand era definito Très Beaujolais, letteralmente Molto Beaujolais. I dolci presenti sullo stand erano diversi e tutti buonissimi e fatti al momento: sui dolci la Francia ha questa supremazia dolciaria per il fatto che sul menù mancano totalmente i carboidrati, non c’è la pasta come da noi, c’è un piatto di Overture ed un piatto principale, quindi a fine pasto ci sarà sempre il dolce (se non ricercato, si opta per il Formaggio, altro must e non da poco). Pesca Melba: uno stand a sé stante per questo dolce molto particolare, buonissimo, formato da una pesca con purea di fragole e gelato alla crema, veramente eccellente, a corredo viene dato un bicchiere di vino rosato, buonissimo. Il mio colloquio qui è stato col M. David Nisi, presidente del Comitato Ufficiale delle Feste di Villeneuve Loubet.
Istituto Alberghiero di Forlimpopoli tramite Stefano Buda, docente di sala dell’Alberghiero che, dopo 10 anni, rivede questo importante soggetto gastronomico di Forlimpopoli. Si propongono primi piatti con vini abbinati. Gli chef sono Barzanti e Convertito e presentano tre salse: il ragù dell’aia, pomodorini pesto pesto e scaglie pecorino, pancetta scalogno e fonduta al Fossa. Assaggio uno strozzaprete con quest’ultima salsa, buonissimo il piatto con un calice di Trento doc con 36 mesi sui lieviti, una bollicina importante.
Ristorante Anna dal 1968. Presente sulla sede stanziale sul viale di circonvallazione interna di Forlimpopoli, nella Festa, e sino al 26 luglio, troverete un dehor riportato nel porticato a destra del castello. Ristorante Anna è una meta di riferimento per i buongustai romagnoli. Quest’anno il menù artusiano prevede Tagliatelle, cappelletti al ragù, tortelli di patate col Fossa, paglia e fieno proposta da 50 anni, coniglio con patate (buonissimo), roastbeef, tartare di razza romagnola e polpette in umido con piselli, il piatto più gettonato sulla artusiana.
Chef To Chef. Troviamo su questo importante stand, anche televisivo, lo chef Omar Casali, già recensito sul ns giornale (ristorante Marè a Cesenatico, Ndr) ed il suo collega chef Matteo Salbaroli. Omar Casali com’è stata questa Artusiana? «Siamo venuti in trasferta due giorni qui a Forlimpopoli per questa manifestazione dedicata al cibo dove troviamo una delle forme più alte che sono le Mariette, venire in casa loro è stato un motivo d’orgoglio; abbiamo portato tre piatti, un cefalo, un piatto sulle cozze, ed un piatto dedicato al tonno, tre pesci dell’alto adriatico, un cappelletto cozza e salicornia, ala lunga di tonno nostrano, piadina street food ed un raro cefalo (buonissimo ma snobbato, Ndr) con salsa tartara e verdure agrodolci». Ho assaggiato i cappelletti, ottimi.
Pierluigi Arpinati