È uno dei complessi abitativi di edilizia residenziale pubblica di proprietà del Comune e gestito da Acer più grandi di Forlì; 54 appartamenti distribuiti su tre livelli, una corte interna, autorimesse e servizi al piano interrato. Stiamo parlando dell’edificio di via del Portonaccio 28, costruito negli anni 30’ e un tempo adibito ad ex dormitorio che oggi ospita una cinquantina di nuclei familiari svantaggiati e molti anziani, a pochi passi dal centro storico di Forlì.
Dopo essere stato al centro di numerose polemiche per la presenza di situazioni di degrado e insicurezza, il palazzo in questi giorni è interessato da una vasta opera di riqualificazione ed efficientamenento energetico finanziata con fondi SVS (Sicuro Verde e Sociale) e PINQUA (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare) per un totale di 2 milioni 440 mila €.
“Per noi questo cantiere è molto importante – dichiarano gli assessori Barbara Rossi e Marco Catalano intervenuti per un sopralluogo venerdì mattina con l’ingegnere Luca Zandoli -. Era necessario dare una risposta concreta alle richieste dei locatari non soltanto in termini di qualità abitativa ma anche di sicurezza. Laddove il contesto è fragile e poco curato possono verificarsi situazioni di illegalità che è nostro dovere contrastare. Quello di via del Portonaccio è un edificio molto vecchio, posizionato storicamente vicino ad una struttura del Sert, che andava riqualificato ed efficientato il prima possibile, per migliorare il consumo e la vivibilità degli spazi ma anche l’immagine del manufatto architettonico”.
“I lavori, da concludersi entro il 31 gennaio 2024 per la parte esterna dell’edificio – spiega il presidente di Acer Giuseppe Tallarico – prevedono opere di efficientamento energetico, l’isolamento a cappotto, il rifacimento della facciata, la reimpermealizzazione del tetto, la sostituzione di tutti gli infissi, il ripristino completo di un alloggio sfitto e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Ma non interverremo solo sull’abitato; buona parte del progetto riguarda infatti l’autorimessa al piano interrato, che verrà totalmente riqualificata e dotata di un sistema di videosorveglianza a circuito chiuso con 16 telecamere e nuovi impianti di illuminazione ed emergenza”. I lavori sono affidati alla ditta Spada Costruzioni Srl e, in subappalto, all’impresa edile Gashi Besim di Ravenna.