“Approvato alla Camera il decreto alluvioni, grazie ad Europa Verde, è stata colmata una grave lacuna che vedeva esclusi dai finanziamenti gli archivi e le biblioteche, proprio i beni culturali pubblici che nella città di Forlì hanno subito i maggiori danni. La cosa è apparsa assai sorprendente in relazione all’ampia eco avuto sui mezzi di informazione della gravità di ciò che era accaduto ad archivi e biblioteche e al risalto dato dalle tv nazionali agli sforzi compiuti dai funzionari del MIC, dai carabinieri caschi blu della cultura, dai vigili del fuoco e delle centinaia di volontari che si sono impegnati per salvare una parte importante della storia della città, estraendo dal fango preziosi ed antichi libri e importanti documenti” si legge in una nota di Europa Verde.
“È stato quindi presentato da Europa Verde un emendamento al decreto alluvioni che prevedeva lo stanziamento di 10 milioni di euro per il recupero e restauro dei materiali del patrimonio archivistico e bibliotecario, per il ripristino e consolidamento delle strutture danneggiate e per la loro ricostruzione qualora non fosse possibile il recupero di quelle esistenti. L’emendamento, che inizialmente ha trovato il parere favorevole del relatore e del Presidente e di tutta la VIII Commissione, è stato solo parzialmente accolto per l’incomprensibile diniego del MIC a garantirne con proprie risorse la copertura” continua.
“La cosa non sorprende, al di là delle dichiarazioni del Ministro, nel Fondo per la ricostruzione dei territori delle regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche colpiti dagli eventi alluvionali verificatisi a far data dal 1° maggio 2023, di complessivi 1.500 milioni di euro, rivenienti dalla riassegnazione delle risorse affluite all’entrata del bilancio dello Stato secondo le modalità e il profilo temporale di cui al comma 3 per l’importo di 1.391.503.011 euro, la quota del MIC è appena lo 0,0025 dell’importo complessivo. Infatti, come risulta dalla tabella allegata al testo del decreto, di queste risorse, provengono dal MIC solo 3.496.679 euro sui 1.391.503.011 complessivi, praticamente nulla. Così nel testo che è andato ieri in aula e approvato con la fiducia, sono stati inclusi, fra gli interventi che Figliuolo dovrà realizzare, sulla base dei programmi degli interventi che deve predisporre ai sensi dell’art. 20 ter, gli archivi, i musei e le biblioteche danneggiate dagli eventi. Si è trattato di un risultato senza dubbio importante ma che è apparso a Europa Verde ancora insufficiente, consapevoli che al momento della messa in programma degli interventi si sarebbe potuta verificare una situazione tale da fare mettere in coda il recupero di beni culturali rispetto ad altre esigenze ritenute più urgenti o necessarie. Per questo è stato presentato l’odg a prima firma Zanella, approvato dall’aula, che recita: “impegna il Governo affinché il Commissario straordinario alla ricostruzione di cui all’articolo 20-ter inserisca nel programma dei predetti interventi relativi agli archivi delle città di Forlì, Faenza, Castel Bolognese e alle biblioteche di Santagata, Faenza e all’antica biblioteca vescovile di Forlì destinando a ciò le somme a tal fine occorrenti. Questi importanti risultati per il patrimonio culturale della Romagna e in particolare per quello di Forlì sono stati ottenuti grazie all’impegno di Sauro Turroni che ha seguito passo passo il provvedimento, ha predisposto i testi degli emendamenti, delle motivazioni e degli ordini del giorno, concretizzando così il lavoro da lui stesso effettuato presso la biblioteca storica del Seminario vescovile di Forlì, di cui è stato uno degli animatori“.