Durante i giorni dell’alluvione che ha colpito la nostra regione l’Istituto Oncologico Romagnolo si è attivato su più fronti per mettersi a disposizione nell’ottica di tener testa all’emergenza nelle sue fasi più drammatiche e ripartire il più in fretta possibile una volta che il maltempo ha concesso una tregua. Vista la situazione in cui versavano le strade che portano alle principali strutture ospedaliere, con arterie cittadine completamente allagate ed altre su cui confluiva tutto il traffico, e soprattutto alla luce del fatto che alcune famiglie avevano completamente perduto non solo la casa ma anche gli automezzi a propria disposizione per spostarsi, lo Ior ha da subito messo in piedi una “task force” di volontari, che hanno risposto in maniera come sempre incredibile rendendosi disponibili per turni extra, e aumentato la “flotta” di navette del servizio d’accompagnamento, affinché nessun paziente fosse lasciato indietro: saltare esami e terapie, infatti, può essere davvero deleterio in un percorso di cura tanto lungo e delicato. Proprio a questo scopo è stato dedicato l’evento estivo probabilmente più significativo del calendario della no-profit romagnola, la “Reunion Trigabolo” al Grand Hotel Da Vinci di Cesenatico, cena che ha visto la partecipazione di chef di caratura internazionale come Bruno Barbieri ed Igles Corelli e che ha portato una raccolta di 42.900 euro.
Ma il potenziamento del servizio d’accompagnamento non è stato l’unico progetto a cui lo Ior si è dedicato per far fronte all’emergenza. «Abbiamo deciso di sfruttare le potenzialità del nostro portale www.insiemeachicura.it, dedicato alle iniziative di crowdfunding, per una raccolta fondi speciale il cui intero ricavato andasse all’Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile dell’Emilia-Romagna – spiega Fabrizio Miserocchi direttore generale Ior – in quei giorni sapevamo che molti avrebbero utilizzato i canali ufficiali dell’ente per dare una mano, ma abbiamo pensato che aggiungere anche questo strumento a cui già tanti dei nostri donatori sono avvezzi potesse rappresentare un valore aggiunto sia tecnico che informativo. Lo Ior, d’altronde, grazie a ciò che fa ogni giorno per i pazienti del territorio e alla trasparenza con cui rendiconta l’opera di restituzione delle donazioni a vantaggio di chi soffre, ha una bella dote di credibilità e gode di un buon seguito: abbiamo quindi deciso di uscire momentaneamente dai binari della nostra mission vera e propria per farci portavoce e cassa di risonanza dell’importanza di fare ognuno la propria parte per far sì che la nostra Romagna tornasse in fiore il prima possibile dopo il disastro che l’aveva messa in ginocchio, fungendo da contenitore “temporaneo” della generosità di chi voleva contribuire».
Il crowdfunding aperto su www.insiemeachicura.it, intitolato “Un Aiuto per l’Emilia-Romagna”, ha chiuso con 71 donazioni che hanno portato ad un ricavato di 3.779 euro, cifra che in questi giorni è stata interamente bonificata proprio alla Protezione Civile della Regione. «Si tratta di un piccolo contributo di fronte all’importanza dei danni provocati – aggiunge sempre il direttore Ior – ma è comunque un gesto fatto col cuore da 71 persone: sempre nell’ottica della maggior trasparenza possibile, è giusto che questi donatori sappiano che il loro sacrificio è stato utilizzato nelle modalità e per gli scopi per cui l’iniziativa è nata. L’auspicio è che la situazione si sblocchi e torni finalmente alla normalità per le tante persone che hanno perso i loro averi e si trovano tutt’ora senza casa: la Romagna non è una terra che lascia indietro le persone più in difficoltà, e lo Ior è probabilmente la testimonianza più viva e longeva di questa verità».