Il Gruppo Europa Verde dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha depositato oggi un’interrogazione per chiedere chiarimenti alla giunta regionale in merito a due progetti che il Comune di Forlì ha presentato nel 2016 per il recupero e il riuso dell’ex Asilo Santarelli e che la Regione Emilia-Romagna ha co-finanziato con fondi strutturali europei (POR FESR 2014/2020) per un importo complessivo di 4 milioni di euro. Il primo progetto, dal titolo “Forlì Città del Novecento – Museo urbano diffuso e polo turistico per la conoscenza del 20º secolo”, intendeva fare del recupero-riuso dell’ex Asilo Santarelli il perno di un sistema di narrazione urbana e valorizzazione turistico-culturale attraverso la realizzazione di un museo con un percorso espositivo incentrato sull’aspetto distintivo di Forlì, ossia le architetture e le memorie legate al ‘900 e più in specifico al ventennio fascista.
Il secondo progetto, dal titolo “Cultural heritage e cittadinanza attiva”, si poneva l’obiettivo di realizzare un Laboratorio Aperto di innovazione che, attraverso la sperimentazione di metodologie e soluzioni tecnologiche avanzate, valorizzasse il patrimonio architettonico e culturale della città e del suo sviluppo, configurandosi inoltre come luogo partecipativo e creativo, capace di intercettare e coinvolgere le risorse, i talenti, gli innovatori del territorio per realizzare nuovi prodotti e servizi per il settore culturale e turistico.
Complessivamente i due progetti dovevano consentire la creazione, dentro all’ex Asilo Santarelli, di un polo dinamico e creativo basato su funzioni pubbliche (hub del Museo Urbano a cielo aperto della città del ‘900 e Biblioteca moderna) e sulle funzioni legate al Laboratorio Aperto di innovazione, organizzato come spazio versatile, attrattivo, aperto alla frequentazione. La Biblioteca Moderna, collocata in una seconda ala del Santarelli, avrebbe dovuto assumere, in stretto collegamento con il Laboratorio Aperto, una nuova dimensione nel senso contemporaneo di spazio pubblico, motore di aggregazione, propulsore di progetti di partecipazione, ricerca e divulgazione.
“I lavori hanno superato i termini fissati per la loro conclusione (nel 2019) e da notizie di stampa e da dichiarazioni pubbliche degli attuali amministratori comunali che hanno previsto altri usi per l’ex Asilo Santarelli, non sembra essere rimasto più nulla dei due progetti iniziali – dichiara Silvia Zamboni (nella foto) capogruppo di Europa Verde e vicepresidente dell’Assemblea legislativa -. Il Laboratorio Aperto si trova ancora in locali transitori collocati in un edificio privato posto nelle vicinanze dell’ex Santarelli e non sono noti i risultati raggiunti dalla sua attività; il Museo urbano non sarà più realizzato e i locali ad esso destinati sono stati concessi in uso all’Università che vi trasferirà per alcuni anni 30 mila volumi della biblioteca Ruffilli; la Biblioteca Moderna, finanziata dal Comune con fondi propri, troverà spazio nel Palazzo Romagnoli dopo lo smantellamento del museo in esso presente e il trasferimento in altra sede della collezione Verzocchi e di altre opere il cui progetto è stato approvato nel giugno 2023 dalla Soprintendenza”.
“Poiché la Regione Emilia-Romagna ha cofinanziato gli interventi previsti dal Comune di Forlì con fondi strutturali europei per un importo complessivo di 4 milioni di euro, come capogruppo di Europa Verde in Assemblea legislativa ritengo doveroso fare luce su quanto avvenuto. Con l’interrogazione depositata oggi, chiedo alla Giunta regionale se il protrarsi dei lavori oltre i termini stabiliti per la loro conclusione sia stato formalmente autorizzato con la concessione di proroghe e, in caso affermativo, quali siano le motivazioni delle proroghe e fino a quale data si estendano. Inoltre, chiedo se la Regione e l’Unione Europea siano state messe a conoscenza dello stato dell’arte dei due progetti e delle profonde modifiche alle originarie destinazioni d’uso dell’ex Asilo Santarelli previste nei progetti finanziati. Infine chiedo se, a seguito di opportune verifiche, la Giunta non ritenga opportuno di valutare la richiesta di restituzione dei finanziamenti concessi al Comune di Forlì” conclude la consigliera Zamboni.