«L’intervista ferragostana del sindaco Zattini ci ha lasciato attoniti non solo per la sua pochezza ma soprattutto perché fugge dai suoi doveri di sindaco per fare una polemichetta di bassissimo profilo contro tutti quelli che non la pensano come lui perché starebbero facendo campagna elettorale per le prossime elezioni. Poche sere fa ha partecipato all’unica iniziativa pubblica insieme col sindaco di Ravenna, coi tecnici della Protezione civile e i rappresentanti del Canale emiliano romagnolo e del consorzio di bonifica. Era la prima volta che partecipava a un incontro pubblico ma se avesse voluto tener fede ai suoi doveri in questi 3 mesi avrebbe dovuto andare nei quartieri per incontrare i cittadini, per parlare con loro, per rassicurarli e spiegare loro cosa devono fare in ordine a tutti i problemi relativi agli interventi di ricostruzione. A differenza degli altri Comuni non lo ha fatto e quel che è più grave non ha neppure fatto un censimento dei danni e delle situazioni in cui versano i cittadini» è la critica di Maria Grazia Creta e Alessandro Ronchi di Europa Verde.
«Ha ricevuto in municipio – continuano – sotto la pressione delle manifestazioni in Piazza Saffi una delegazione dei cittadini alluvionati che si sono riuniti in comitato ma avuto l’impudenza di dire che dovrebbero essere i quartieri a rappresentarli, gli stessi quartieri che la sua maggioranza voleva azzerare e con quali non si è mai interfacciato né si è mai recato presso loro. Gli altri sindaci fanno assemblee, girano il territorio che conoscono palmo a palmo, il nostro sta rinchiuso in municipio o fa dichiarazione alla stampa. Dice che i soldi ci sono: allora spieghi come si fa utilizzarli, dica se servono perizie, chi le deve fare, se occorrono tecnici, come si fa a certificare le spese ecc… Insomma dica dove sono i soldi per Forlì, quanti sono e come si fa a prenderli. Poi nel suo tentativo di polemizzare con la Regione afferma che non si starebbero facendo i lavori per sistemare gli argini mentre l’autunno si avvicina e il pericolo incombe».
«L’affermazione del tutto generica è stata prontamente smentita dai dati puntuali, forniti dalla vicepresidente Priolo nella pagine seguente dello stesso giornale, che ci indica il numero dei cantieri, l’importo dei lavori, i fiumi interessati dalle opere di somma urgenza per le quali la Regione sta effettuando gli appalti senza avere ricevuto ancora i soldi necessari per pagare i lavori. Infine la parte più risibile della sua intervista riguarda ancora una volta gli istituti culturali e in particolare Palazzo Romagnoli e la collezione Verzocchi, secondo lui troppo poco visitati dai turisti. Ci dica però Zattini quante e quali iniziative ha messo in atto in questi 4 anni per far conoscere e valorizzare e attrarre persone a palazzo Romagnoli, aldilà del tentativo di fare un biglietto unico con il San Domenico. Da ultimo la Barcaccia: dichiara che nessuno ho voluto abbatterla prima di lui. È vero, lui stesso però, dopo aver condotto una campagna elettorale nella quale annunciava la volontà di cancellare quell’opera che devasta e manomette una parte preziosa del centro storico, ha ben presto dimenticato gli impegni presi con la cittadinanza e si è limitato ad inaugurare il cosiddetto giardino dei musei, peraltro progettato e finanziato dalla precedente Amministrazione» insistono gli esponenti del sole che ride.
«A Borgo Sisa il sindaco di Ravenna ha dato informazioni su tante questioni che all’apparenza potrebbero essere considerate minori ma che invece riguardano in modo rilevante il disagio di tanti cittadini. Ha ragguagliato sulle auto da rottamare, sui contributi regionali per l’acquisto di un’altra auto, sui consumi e sulla trattativa per non far pagare gli eccessivi consumi di acqua e su tante altre questione di dettaglio. Ci tocca ringraziare De Pascale se queste cose minute, ma assai importanti sono state portate a conoscenza coloro che erano presenti a Borgo Sisa» concludono Creta e Ronchi.