«Con un colpo di spugna ferragostano e senza alcun tipo di comunicazione, la Regione Emilia Romagna ha spazzato via il tradizionale ruolo di controllo di Arpae nei procedimenti di rilascio della Valutazione di Sostenibilità ambientale e territoriale (ValSAT) dei piani urbanistici comunali. Lo prevedeva la legge regionale del 2017, in base alla quale l’ente che redige un piano urbanistico doveva acquisire il parere preventivo, seppur non vincolante, degli esperti di Arpae in materia di sostenibilità ambientale. D’ora in avanti non sarà più così – denuncia il consigliere regionale della Lega Massimiliano Pompignoli – la delibera di giunta del 7 agosto ha tagliato fuori l’Agenziale regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dal tema del consumo di suolo che, mai come oggi dopo gli aventi alluvionali di maggio, è di ampia attualità. Ad Arpae viene lasciata la possibilità di svolgere ancora il suo ruolo di controllo ma solo sulla base di specifiche convenzioni a titolo oneroso da stipularsi, caso per caso, sulla base di singoli accordi tra le parti per la durata massima di un anno».
«Al di là di come uno la possa pensare in termini urbanistici, la cosa che più stupisce e mette in allarme è il fatto che sembrerebbe che l’alluvione non abbia insegnato niente dal punto di vista della prevenzione ambientale ai vertici di viale Aldo Moro. Sentiamo sempre più spesso il presidente Bonaccini e l’assessore Priolo parlare della necessità di riprogrammare la geografia dei nostri territori, di prevenire il dissesto idrogeologico e di cambiare passo sotto il profilo del consumo di suolo. Non mi pare però che, dal punto di vista pratico, sia così. Questa delibera ne è la riprova» conclude Pompignoli.