Confcommercio: “Il bilancio dell’Ausl Romagna è una voragine senza fondo”

Alberto Zattini Confcommercio

A scorrere il bilancio preventivo dell’Ausl Romagna, che mette in luce una voragine economica di quasi 220 milioni, aleggia lo spettro della malagestione tra gli imprenditori che sono abituati a far quadrare i conti fino all’ultimo centesimo. I dati mettono nero su bianco un peggioramento di -21.944.815 euro, rappresentando il disavanzo più rilevante a livello regionale. È inconcepibile specialmente alla luce dei tanti disservizi che i cittadini devono vivere ogni volta che si rivolgono all’Ospedale Morgagni-Pierantoni, dove sono ormai noti a tutti gli effetti della carenza di medici legata all’ormai conclamato problema delle facoltà di medicina a numero chiuso e la sofferenza che sta vivendo tutto il personale sanitario. A farne le spese sono i cittadini” afferma il direttore di Ascom-Confcommercio Alberto Zattini.

I forlivesi pagano sulla propria pelle – continua – gli effetti di una sanità malata: i sintomi sono, ad esempio, la mancanza di posti letto all’interno dei reparti, la medicina d’urgenza al collasso con un Pronto soccorso che registra punte di attesa anche di 20 ore per poter essere visitati ma anche le lunghe liste d’attesa per sottoporsi agli esami che spingono, chi può, a rivolgersi alla sanità privata. Quest’ultima è preferita anche dal personale sanitario che spesso decide di lasciare il posto fisso in ospedale a causa dei carichi enormi di lavoro e prediligere come datore di lavoro le strutture private”.

Queste ultime, a differenza degli ospedali pubblici, godono invece di ottima salute dal punto di vista economico merito anche di una buona gestione che consente un ottimo equilibrio economico e finanziario. “I privati cittadini così come le nostre imprese , costrette tutti i giorni a fare i conti con il mercato – riflette Zattini – ormai sono portate a pensare che dietro la voragine dei conti della sanità pubblica , specialmente quella romagnola , ci sia un problema di capacità gestionale”.

Dopo che la notizia relativa al disavanzo dell’azienda sanitaria è stata resa nota “mi sarei aspettato una reazione da parte del mondo associativo-imprenditoriale-sindacale, rapidissimo nel dire la sua. Noto le silenti Legacoop e Cgil, che su questa vicenda non hanno aperto bocca, chissà per quale motivo. Come se la nostra sanità non riguardasse tutti i cittadini, inclusi i propri associati-tesserati. Credo sia oggettivo – termina il direttore di Ascom – che l’effetto di un buco di bilancio da ripianare produca effetti su tutti. E dunque, da dove arriva questo silenzio? Non vorrei fosse per una sorta di collateralismo verso un certo mondo. Se così fosse, sarebbe ancora più grave, perché se c’è un tema che non deve avere distinzioni politiche, è proprio quello della sanità“.

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