Il primo, a Parigi, nel settembre del 2010, a l’École Normale Supérieure, per ricordare in un seminario Cavour con Jacques Delors e Gilles Pécout, mio vecchio amico e professore alla Sorbona. Indimenticabile.
Il secondo, da sindaco, a Forlì, in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, il 7-8 gennaio del 2011. La sera del 7 passai una serata con lui e il prefetto Angelo Trovato. Tema: la storiografia del Risorgimento. Napolitano aveva una cultura storica solidissima e ne discutemmo per ore. Indimenticabile.
Il terzo, da sindaco, a Roma, il 17 marzo 2012, al Quirinale. Forlì fu scelta fra le 10 città italiane simbolo del Risorgimento italiano, con Roma, Torino, Genova, ecc. Discorso ufficiale di Giuseppe Galasso, un maestro della cultura italiana, venuto su alla scuola di Benedetto Croce. Indimenticabile.
Oggi tutto ciò è incredibilmente remoto. A volte penso sia stato tutto inutile. Però poi mi vengono in mente Napolitano e Delors, quel pomeriggio a Parigi. E penso che il nostro compito sia ancora quello di Cavour: portare l’Italia in Europa. Ciascuno deve metterci del suo. Come può.
Roberto Balzani