Chiesto a Figliuolo un acconto di oltre 4 milioni per pagare le ditte intervenute dopo l’emergenza

Rosaria Tassinari e Buonguerrieri

La giunta comunale ha approvato la prima tranche di verbali di somma urgenza conseguenti agli eventi alluvionali del 16 e 17 maggio, per un importo totale pari a € 4.237.357,18. Diventano dunque realtà le parole del Commissario straordinario alla ricostruzione, Generale Francesco Paolo Figliuolo, sullo stanziamento e l’erogazione agli enti locali di risorse immediate per tamponare il vasto piano di interventi in corso o già eseguiti per la messa in sicurezza di infrastrutture ed immobili di proprietà o in gestione comunale.

Questi soldi serviranno per pagare le ditte intervenute subito dopo la catastrofe del 16 maggio. Stiamo parlando di interventi caratterizzati dal requisito di somma urgenza finalizzati ad ovviare allo stato di pregiudizio per la pubblica e privata incolumità, nonché di opere di supporto ai soggetti interessati dall’evento alluvionale e servizi di assistenza alla colonna mobile della Protezione Civile”.

L’assessore Vittorio Cicognani entra poi nel dettaglio di alcune somme: “nella maggior parte dei casi si tratta della mobilitazione di mezzi autospurgo per la pulizia di fogne e canali tombinati con idrojet a pressione, escavatori, ruspe ed autocarri per la rimozione di fango e terra. Ma ci sono anche interventi di ripristino dei parcheggi e movimentazione dei residui derivanti dall’esondazione del Montone al parco urbano. Un verbale importante, sia in termini di importo che di impatto sul territorio, è quello riguardante i lavori in corso per il rifacimento della fognatura in via Nervesa, collassata durante l’alluvione. Un altro, altrettanto strategico per i residenti, è quello relativo al ripristino dell’officiosità idraulica del Canale di Ravaldino”.

A questo punto – conclude Cicognani – la parola passa al Consiglio Comunale per il riconoscimento del debito fuori bilancio. Debito, è bene ribadirlo, che viene definito tale non perché le somme necessarie mancassero nelle casse del Comune, ma perché la cifra è stata spesa per motivi d’emergenza senza essere preventivamente inserita in bilancio”.

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