“Gli imponenti interventi strutturali volti a modificare la conformazione degli argini naturali preesistenti e la scarsa manutenzione del territorio hanno influito sulla rottura del fiume Rabbi e causato ingenti danni alla Chiusa di Calanco”. A metterlo in evidenza è il consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, che con un’interrogazione rivolta alla vicepresidente Priolo chiede “se siano in previsione lavori di ripristino e rafforzamento degli argini che coinvolgano tutta la zona di San Lorenzo Noceto, interessata dagli eventi alluvionali del maggio scorso”.
“La Chiusa di Calanco è stata seriamente danneggiata dall’esondazione del fiume Rabbi – spiega Pompignoli -. L’acqua non è stata contenuta dalla briglia ed ha invaso i fragili terreni circostanti, nonostante i lavori di consolidamento della Regione che l’ha definita un’infrastruttura idraulica di ampia portata, capace di fronteggiare grandi portate d’acqua. I danni sono stati ingenti e non solo per le grosse aziende del posto che si sono viste trascinare via interi capannoni, ma anche per i piccoli agricoltori e i residenti preoccupati per le sorti delle loro abitazioni”.
A monte di questa tragedia ci sarebbe anche “la deviazione forzata degli argini del Rabbi, eseguita anni fa per dubbie ragioni, che di fatto ha modificato la conformazione del territorio e quella del letto del fiume, con il risultato che l’acqua si è andata a riprendere ciò che originariamente le apparteneva. Ma non solo, se si guardano le foto scattate dall’alto di questa porzione di territorio si potrà notare la scarsa manutenzione della vegetazione lungo l’alveo del fiume, rispetto allo stato naturale di una decina di anni fa”.